Messaggi autogestiti: il Governo boccia l’ordine del giorno per ripristinare i fondi alle emittenti locali del Trentino-Alto Adige

La legge per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica (L.28/2000) prevede che la trasmissione dei messaggi autogestiti sia obbligatoria per la concessionaria pubblica, la quale provvede a mettere a disposizione dei richiedenti le strutture tecniche necessarie per la realizzazione dei messaggi. La legge prevede, inoltre, che alle emittenti radiofoniche e televisive locali che accettano di trasmettere messaggi autogestiti a titolo gratuito sia riconosciuto un rimborso da parte dello Stato nella misura definita entro il 31 gennaio di ogni anno con decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Sebbene il finanziamento sia previsto per tutte le regioni e province autonome in proporzione al numero dei cittadini iscritti nelle liste elettorali, il Governo ha deciso di agire diversamente. Dal 2011 ha, infatti, reso indisponibili gli stanziamenti per il Trentino-Alto Adige, che invece dovrebbero essere garantiti per assicurare il diritto degli elettori di essere informati sulle proposte dei soggetti politici durante le elezioni o i referendum.

La proposta di ordine del giorno a mia prima firma, collegata alle modifiche statutarie per la tutela della minoranza ladina (9/00056-B/001), chiedeva al Governo di applicare la legge nazionale anche nelle province di Trento e di Bolzano, dove risiedono minoranze linguistiche ladine e tedesche. Il Governo l’ha bocciata senza alcuna motivazione: esprimendo parere contrario, ha determinato il mancato accoglimento non solo della mia proposta da parte della Camera, ma anche della richiesta recentemente inoltrata dai presidenti Rossi e Kompatscher, in attuazione di un analogo ordine del giorno approvato in Consiglio provinciale a Trento (259/XV).

Quanto accaduto è l’ennesima dimostrazione che il Partito Democratico predica male e si comporta peggio. La sua ipocrisia politica arriva al punto di bocciare le proposte approvate a livello locale dalla medesima fazione politica.

Riccardo Fraccaro
Deputato della Repubblica Italiana MoVimento 5 Stelle