Ammasso roccioso Mori: M5S ha chiesto un intervento immediato diverso da quello deciso

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Mori 07 giugno 2016

Proposta di delibera al Consiglio Comunale (Mozione Progetto vallo tomo)

Considerato

  • l’intervento di somma urgenza sommariamente illustrato da tecnici ed amministratori nel corso di un’assemblea pubblica presso l’auditorium di Mori in data 23.05.2016;
  • che tale intervento comporta la distruzione di ampie porzioni di orti e terrazzamenti costituenti patrimonio storico, culturale ed ambientale della comunità di Mori;
  • che non vi è traccia di una attenta riflessione sulle conseguenze storico/culturali/ambientali dell’intervento;
  • che non vi è stata adeguata informazione e coinvolgimento della comunità di Mori ne dei residenti direttamente interessati;

Visti

  • la lettera del Servizio Prevenzione Rischi, Ufficio Pianificazione e Lavori di Protezione Civile, prot. n. 8033/2016/274082/21.4 del 24.05.2016, a firma del dirigente ing. Vittorio Cristofori, indirizzata al presidente della Provincia Autonoma di Trento Ugo Rossi e, p.c. all’assessore alla Protezione Civile Tiziano Mellarini avente per oggetto: «comunicazione di intervento di somma urgenza in località Monte Albano, Comune di Mori»;
  • la risposta del presidente Ugo Rossi prot. s003/16/292982/FD-TM del 1.06.2016 che prende atto della comunicazione ed inviata l’ing. Cristofori a «predisporre le conseguenti attività di competenza»;

Preso atto

  • che nel verbale di somma urgenza allegato alla citata comunicazione prot. 8033/2016/27 4082/21.4 dell’ing. Cristofori, a firma del direttore dell’Ufficio Pianificazione e Lavori di protezione civile, ing. Marcello Pilati, relativamente alla presupposta instabilità di una ammasso roccioso che sottende l’abitato di Mori, viene esposta nella parte conclusiva del terzo paragrafo la seguente testuale affermazione: «Vi è pertanto una situazione di potenziale pericolo per l’incolumità pubblica che richiede immediate contromisure, individuate nella demolizione dell’ammasso roccioso previa costruzione di un tomo paramassi nella parte bassa del versante a difesa delle abitazioni»;

Considerato

  • che non vi è relazione logica e temporalmente consequenziale tra le affermazioni «immediate contromisure» e «previa costruzione di un tomo paramassi» in quanto le «contromisure immediate» prevedono un intervento da farsi subito, senza intervallo di tempo e la «costruzione di un tomo paramassi» non ha queste determinate caratteristiche abbisognando di alcuni mesi di tempo per essere realizzato e poter quindi espletare le funzioni di mitigazione del potenziale pericolo;

Valutato in conseguenza

  • che la costruzione del tomo paramassi proposto, non può essere qualificata quale intervento di contromisura atto alla mitigazione immediata del potenziale pericolo
    segnalato;
  • che, ai fini della mitigazione immediata del rischio è necessario porre in atto interventi nel minor tempo possibile;

Considerato inoltre

  • che l’adozione di provvedimenti in difetto di presupposti necessari potrebbe renderli illegittimi, nulli o annullabili;
  • e che l’inadempienza potenzialmente emergente potrebbe far ricadere conseguenze in termini di responsabilità penali a carico delle autorità preposte alla tutela della pubblica;

Ritenuto di dover agire

  • a tutela della sicurezza dei cittadini;
  • a tutela del patrimonio storico, culturale ed ambientale della comunità costituito dagli orti e fratte esistenti sul versante sotto Monte Albano;
  • a tutela delle responsabilità penali del sindaco pro-tempore in materia di protezione civile;

Tutto ciò considerato il consiglio comunale

diffida

  • l’ing. Cristofori dal predisporre attività propedeutiche alla realizzazione di un tomo paramassi quale opera di immediata contromisura al potenziale pericolo di crollo di ammassi rocciosi dalla parete di Monte Albano;

invita l’ing.Pilati, l’ing. Cristofori e il presidente Rossi

  • a rivalutare con immediatezza quanto disposto nel verbale di somma urgenza e nei provvedimenti conseguenti fin qui messi in atto;
  • a ritirare in autotutela i provvedimenti potenzialmente illegittimi;
  • a predisporre, di concerto con l’amministrazione comunale di Mori, interventi di difesa attiva adeguati ed idonei alla mitigazione immediata del rischio segnalato;

Invita il sindaco, in difetto delle immediate azioni di cui sopra

  • ad agire in autonomia di bilancio ed attivare con procedura di somma urgenza l’appalto di messa in sicurezza del diedro pericolante.

Consiglieri comunali Movimento 5 stelle Mori
Nicola Bertolini
Renzo Colpo

Comunicazione del servizio di prevenzione rischi

La risposta del presidente PAT – Ugo Rossi

Proposta di delibera M5S