Dalla Giunta gli incentivi alla caccia facile per cacciatori comodi

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Dopo la liberalizzazione del transito dei SUV sulle strade forestali e il disastro nella gestione della vicenda dell’orsa Daniza, la maggioranza di Centrosinistra autonomista e il suo fedele gruppo di funzionari intendono rilanciare l’impegno verso la protezione dell’ambiente con innovative iniziative di marketing.
Il rispetto per il territorio che vorrebbero spacciare all’opinione pubblica si scontracon la constatazione amara che non si andrà oltre gli spot.


Dopo lo scandalo della caccia in motoslitta autorizzata nel Parco Adamello Brenta, anche le mangiatoie pensate per il foraggiamento degli ungulati nella stagione invernale diventano strumento di soddisfazione per la lobby dei cacciatori stanchi.
La delibera 2852 del 30 dicembre 2013, dopo un’attenta disamina sulle caratteristiche delle strutture da destinare a mangiatoia, elimina il precedente divieto di sparare agli animali per un raggio di 200 metri dal sito e prevede che il foraggio possa essere assicurato solo nelle aree aperte alla caccia.

Quindi, per semplificare, gli animali che (per loro sfortuna) si trovano in zone chiuse alle doppiette possono morire di stenti sotto le nevicate, mentre i fortunati abitanti delle riserve di caccia saranno felici di ridursi, nelle zone prossime alle mangitoie, a bersagli in un ambiente trasformato in  “poligono di tiro” per i cacciatori che potranno semplicemente sedersi comodi ed attendere la preda.

Per fare chiarezza il M5s ha depositato oggi un’interrogazione e una mozione.
La prima chiede come mai la “fascia di rispetto” di 200 metri dal punto di foraggiamento sia stata eliminata.

La seconda intende impegnare la Giunta a ripristinare tale fascia modificando la delibera n. 2852 e a vietare l’abbattimento in prossimità delle mangiatoie.