Democrazia Diretta: persa una grande occasione

Due sedute consiliari dedicate al dibattito sugli strumenti di democrazia diretta rappresentavano un fatto importante e una grande possibilità per dar voce ai cittadini. Purtroppo le cose non sono andate come auspicavamo e come portavoce dei 5 Stelle torniamo a casa rammaricati e delusi.
C’era una delibera da approvare obbligatoriamente per aggiornare lo Statuto Comunale secondo le direttive regionali e avevamo presentato 8 emendamenti specifici che avrebbero permesso di migliorare di molto l’apertura delle istituzioni verso la partecipazione dei cittadini. Si trattava di pochi emendamenti mirati, perché il nostro proposito non era quello di fare ostruzionismo per ottenere a tutti i costi un qualcosa da spacciare per successo, ma di sviluppare un dibattito che portasse condivisione e che desse un segnale importante per la partecipazione dei cittadini alle scelte amministrative della città, e su questo avevamo ottenuto una condivisione di massima da parte delle altre forze presenti in Consiglio.
Dopo gli ordini del giorno, vista l’ora tarda e la complessità della materia, sottoposta anche al giudizio della segreteria, ci è stato chiesto di riportare la discussione in commissione e sospendere le votazioni. Con senso di responsabilità e volendo dar prova di fiducia verso gli altri consiglieri, abbiamo quindi ritirato 7 degli 8 emendamenti chiedendo che se ne affrontasse soltanto uno, per noi dirimente: la trasformazione del referendum propositivo da consultivo a vincolante, tema sul quale si era registrata un’ampia condivisione sia da parte di esponenti della maggioranza che della minoranza sebbene con alcuni minimi distinguo. Abbiamo quindi accettato di fare nostre le modifiche proposte dal centrodestra, dal PD ed infine da parte della Segreteria Generale. Tutto sembrava in ordine ma al momento del voto abbiamo dovuto nostro malgrado riscontrare come il parere positivo dato qualche minuto prima da alcuni colleghi si fosse di colpo trasformato in voto di astensione, col risultato che l’emendamento è stato bocciato per soli 3 voti.
Ci sarà tempo più avanti per entrare nel dettaglio delle questioni, per ora ci limitiamo a dire che quella di ieri sera è stata un’esperienza deludente, della quale faremo senz’altro tesoro nei prossimi Consigli. Dal nostro punto di vista si è persa una grande occasione ed ha prevalso una visione della politica dominata dalla paura, che preferisce tenere i cittadini il più possibile lontani dalle decisioni. A poco vale che sia poi stata approvata la limatura delle percentuali del quorum referendario dal 25% al 20% e sulla raccolta delle firme: finché il referendum resta uno strumento meramente consultivo esso è un meccanismo monco, del quale la “politica che conta” potrà sempre decidere di non curarsi, continuando a mantenere ogni decisione nella ristretta cerchia dei partiti e delle lobby d’interesse.
Oggi si apre un capitolo nuovo, vedremo come si svolgerà il dibattito in commissione nei prossimi mesi, dibattito che ci impegneremo a portare avanti. Di certo il nostro modo di porci futuro terrà conto di quanto è accaduto nelle scorse sedute.

Paolo Negroni
Marianna Dematté
MoVimento 5 Stelle Trento