Gli emendamenti M5S alle proposte di riforma dei vitalizi

Nel tentativo di porre rimedio all’ennesimo scandalo legato al tema dei vitalizi il MoVimento 5 Stelle del Trentino Alto Adige ha depositato in data odierna una serie di emendamenti ai DDL regionali 8 e 9. L’obiettivo è ridurre i privilegi che i Consiglieri regionali si sono auto riconosciuti attraverso la L.R. 6/2012 e che i DDL discussi oggi in commissione sostanzialmente continuano ad assicurare. Ricordiamo che il DDL 8 e il DDL 9, a parte il doveroso ricalcolo di quanto distribuito sulla base di parametri assolutamente indifendibili, nella scrittura attuale, consentono ai Consiglieri che non ne avrebbero oggi diritto, di non restituire gli anticipi ottenuti attraverso una semplice “motivata istanza all’Ufficio di Presidenza”, riconoscono il privilegio al trattamento vitalizio a partire dai 60 anni (contro qualsiasi criterio di equità e soprattutto contro le previsioni del D.L. 10 ottobre 2012), permettono ai Consiglieri della XV legislatura di appropriarsi da subito di tutti i contributi accantonati nei 5 anni e a quelli eletti nelle precedenti legislature di richiederne la restituzione a prescindere dall’età anagrafica.
Ancora, consentono la restituzione dilazionata di quanto ricevuto in eccesso senza la corresponsione di alcun interesse, anche in caso di morosità. Il limite al cumulo tra più di un vitalizio è fissato a 9.000 euro, cifra che gli emendamenti proposti dal M5S abbassano a 5.000 e prevedono tenga conto anche di quanto beneficiato dai Consiglieri in termini di contributi figurativi. Il M5s propone tra l’altro anche l’abbassamento dell’indennità lorda ad euro 5.500 (rispetto agli attuali 9.800), il ricalcolo di tutti i vitalizi in essere sulla base delle previsioni della Legge Fornero e quindi tenendo conto dei contributi effettivamente versati, la cancellazione del trattamento vitalizio per i Consiglieri condannati in via definitiva per reati contro la pubblica amministrazione o per reati di mafia, la conferma dei 66 anni come età anagrafica senza anticipazioni di sorta e l’eliminazione per tutti della possibilità di ottenere la restituzione integrale dei contributi accantonati prima di tale soglia. Riteniamo che la riforma della Legge Regionale 6/2012 debba andare oltre i semplici ritocchi proposti, dare un segnale di discontinuità per restituire dignità ai Consiglieri, per ricostruire la credibilità della nostra Autonomia e per riavvicinare lo status dei politici a quello dei cittadini. A questo puntano le modifiche proposte dal Gruppo Consiliare Regionale del MoVimento 5 Stelle.