I vitalizi, la montagna e il topolino

Ieri è stata presentata in Consiglio a Trento la tanto sospirata proposta per tentare di chiudere lo scandalo dei vitalizi, firmata dai giuristi Luca Nogler e Giandomenico Falcon. Ancora una volta però le aspettative dei cittadini rimarranno deluse: di tagli retroattivi se ne vedono ben pochi oppure qualcuno crede davvero che la proposta sforbiciata del 20 per cento ai vitalizi si attenga finalmente al dettato costituzionale di equità e ragionevolezza?

Al momento è solo una perizia che andrà letta e valutata con attenzione quando il testo verrà divulgato, la prospettiva però è di trasformarla in legge nel giro di qualche mese. Da quanto anticipato oggi sui giornali, la delusione pare essere lo stato d’animo più indicato… Nessun lavoratore italiano – nemmeno i tanto vituperati parlamentari – gode di privilegi previdenziali così smaccati e i 31 milioni di euro di risparmi preannunciati dalla proposta, per quanto a prima vista possano apparire un risparmio notevole per le esauste casse pubbliche, sono evidentemente insufficienti.

Per non attendere una proposta che infatti si è rivelata deludente, il Movimento 5 Stelle ha recentemente presentato un ddl che andrebbe ad incidere in modo ben più consistente sui privilegi della casta, oltre ad aver presentato un’istanza di annullamento dell’ormai famigerata legge 6/2012: due modi – tanto per cambiare non raccolti – per ripartire con un’idonea discussione pubblica sul tema nella sua sede naturale che è il Consiglio regionale.

Venendo al merito dei suggerimenti di Nogler e Falcon, negli articoli dei quotidiani si legge di annullare delibere e di interpretare (solo ora…) in senso autentico la l.r. 6/2012: questo significa ammettere implicitamente che il M5S ha avuto e ha tutte le ragioni di chiedere l’annullamento degli effetti della legge – gravemente viziata dal contrasto con lo Statuto di autonomia – e una revisione di tutta la vicenda dei vitalizi, anticipi compresi.

Il gruppo consiliare regionale del M5S non intende accontentarsi di questa proposta, ovviamente, e sta valutando tutte le possibilità legali per restituire il maltolto ai cittadini.