Annullare i vitalizi? Posso ma non voglio

Il 3 Aprile scorso avevamo depositato presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale un’istanza di annullamento della legge regionale “scandalo” n. 6/2012 relativamente alle delibere, testi e regolamenti. Questo con lo scopo primario di agire retroattivamente d’ufficio sulle delibere e far scattare la restituzione degli anticipi.
La risposta che abbiamo ricevuto è stata negativa ma allo stesso tempo ci conforta in quanto conferma l’inconsistenza delle tesi difensive di chi non vuole restituire e continua a perdere tempo in inutili operazioni di propaganda per recuperare la fiducia dei propri elettori ignari di quanto si stavano intascando i propri candidati durante le ultime elezioni provinciali.

Il Presidente ha motivato il suo rifiuto con pareri, possibilità e opinioni.
L’annullamento d’ufficio in autotutela del Regolamento, del Testo Unificato e delle delibere, che sono gli atti esecutivi della legge, potrebbero essere sottoposti al vaglio dell’Ufficio di Presidenza ma in modo discrezionale ci viene risposto che l’accoglimento integrale comporterebbe un “vuoto” regolamentare con possibili e opinabili risvolti (….). Invece la certezza è che questi ultimi produrrebbero un vuoto solo nelle tasche dei consiglieri che hanno ricevuto i dorati anticipi. Perciò capiamo che la nostra richiesta è accoglibile ma le ipotesi e le opinioni del Presidente ne sconsigliano l’esecuzione.
Prendiamo atto che l’Ufficio di Presidenza è incompetente ad annullare d’ufficio la legge ma, allo stesso tempo, era competente a promulgarla e a renderla esecutiva avendo acquisito, a parere dello scrivente, la stessa competenza della Giunta per somma attraverso una consuetudine stabile e pluriennale. Infatti abbiamo potuto constatare che l’autodelega e l’autoattribuzione di una competenza non propria ricorre dal 1995. Una lunga tradizione di prassi e consuetudini che secondo l’Ufficio di Presidenza hanno pari livello e dignità costituzionale dello Statuto Speciale di Autonomia che è stato violato. Per coincidenza questo accadeva nelle leggi che riguardavano le indennità e i vitalizi dei consiglieri.
Ma la risposta del Presidente ci fa capire anche che se da un lato tutto è possibile grazie a un concetto flessibile di Autonomia “fai-da-te” che permette di acquisire le attribuzioni di potere degli organi per somma e per consuetudine, assimilandolo ad un’usucapione delle competenze assegnate dallo Statuto Speciale, dall’altro veniamo a conoscenza che la competenza della Giunta si può sommare a quelle dell’Ufficio di Presidenza se viene delegato dallo stesso atto legislativo all’emanazione dei regolamenti. La delega “in bianco” viene scritta e approvata nella legge dal Consiglio regionale che la trasmette a un altro organo incompetente che è l’Ufficio di Presidenza. E la Giunta dov’è? Tra somme e differenze non risulta infatti alcuna delega della Giunta all’Ufficio in questione a meno che qualcuno non l’abbia chiesta a voce seguendo una consuetudine stabile e pluriennale.
Di fronte a questo scenario paradossale e inquietante di operazioni giuridiche aritmetiche, prassi, usi e costumi dei consiglieri e dei partiti, il Movimento 5 Stelle, l’unica forza politica impegnata a rispondere fattivamente alle richieste urgenti dei cittadini dopo l’irruzione in aula e senza nascondersi dietro la Giunta con il solito scadente “scarica barile” degli altri gruppi consiliari, ha presentato un disegno di legge tutt’altro che populista e un’istanza di annullamento d’ufficio in autotela per permettere di riparare agli errori del passato commessi da altri consiglieri e dai partiti che evitano accuratamente di prendersi responsabilità di fronte ai cittadini.
Ora indagano due Procure e oggi si è aggiunta la Corte dei Conti. Manca solo il Tribunale Amministrativo Regionale. Spiegheranno in quelle sedi che il tutto è avvenuto grazie all’algebra delle norme e delle prassi stabili e pluriennali? – Risposta di Moltrer

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