Il degrado continua

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Altro che ripristino della sicurezza in Piazza della Portela, a Trento, come sostenuto dal Comune. Altro che lotta quotidiana e concreta contro il degrado nella zona di Torre Vanga. La situazione non è affatto cambiata. Anzi.

E i residenti, non potendone più, sono sull’orlo sia di una crisi di nervi che di una “battaglia” per restituire il giusto decoro all’intera area.

Bisognerebbe, infatti, trovare una soluzione al più presto per arginare l’insieme dei fenomeni degeneranti a cui si assiste ogni giorno nel quartiere.

Un po’ in tutta la città dobbiamo assistere, impotenti, a ragazze che vendono il proprio corpo non certo mosse dalla propria volontà ma dai ricatti dei propri protettori; dall’altro questo “mercato” genera un andirivieni di gente che naturalmente provoca un problema di sicurezza per i residenti.

Poi, c’è la questione dell‘accattonaggio.

Premesso l’umano dispiacere nei confronti di chi non ha neanche un tetto sotto cui vivere, è altrettanto fastidioso dovere fare i conti con chi risiede letteralmente sulle strade di Piazza della Portela, occupando – ad esempio – notte e giorno le panchine, non permettendo agli abitanti della zona di godersi gli spazi pubblici così come meriterebbero.

Che dire, inoltre, sullo spaccio di droga: è necessario contrastare ora e sempre la criminalità organizzata che sfrutta la dipendenza di uomini con evidenti problemi di personalità per aumentare il proprio profitto.

E c’è, infine, l’inciviltà di chi urina sui monumenti e di chi schiamazza fino a tarda notte.

Tutto ciò, di conseguenza, sta sfinendo la capacità di tolleranza dei cittadini che vivono attorno a piazza della Portela e la fiducia verso l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine. Perché la sicurezza non si garantisce con un blitz di polizia e carabinieri ogni tanto e con le conseguenti “parolone” del sindaco e degli assessori pubblicate sui quotidiani.

La sicurezza, invece, va salvaguardata con controlli costanti e rigidi, altrimenti è solo “scena mediatica“.

Ma, sia chiaro, non può né deve essere una soluzione quella leghista di andare in giro con le ronde.

C’è chi ha le competenze e gli strumenti per fare qualcosa ma occorre che siano attivati per tutelare il diritto dei trentini di Piazza della Portela di esistere nella quiete.