«La democrazia diretta troverà casa un giorno in Trentino?»


Una bella notizia riguardante la partecipazione popolare in Trentino. Pochi giorni fa Massimo Girardi dell’associazione Transdolomites ha consegnato al Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti una petizione popolare sottoscritta da 8.000 cittadini trentini, per la realizzazione di una ferrovia Trento-Lavis-Cembra-Fiemme e Fassa. Progetto che ha ripreso una vecchia idea austriaca di inizio ‘900, e che finora è stato snobbato da tutta l’amministrazione provinciale, che puntualmente riprende solo l’idea Metroland.

La brutta notizia è che probabilmente la petizione otterrà come risposta un generico impegno del Consiglio a coinvolgere la Giunta sul progetto, e quindi lo sforzo dei comitato promotore sarà stato vano e il sogno dei cittadini coinvolti ancora una volta disattesi. Un film già visto troppe volte. Un altro passo verso lo scollamento tra cittadini e politica, che farà aumentare la propensione all’astensionismo anche alle prossime elezioni provinciali.

Eppure sarebbe così facile! Il disegno di legge 328/XIV del comitato Più Democrazia in Trentino (www.piudemocraziaintrentino.org) è stato consegnato più di un anno fa sempre a Dorigatti , assegnato alla Prima Commissione legislativa presieduta da Renzo Anderle, e puntualmente snobbato e discusso, con rare eccezioni,  tanto pour parler dai nostri rappresentanti.

Con le 8.000 firme raccolte da Transdolomites, se il disegno di legge sulla democrazia diretta fosse stato recepito, si sarebbe obbligatoriamente indetto un referendum propositivo provinciale che avrebbe chiesto alla popolazione di esprimersi sulla realizzazione della ferrovia, dopo la discussione della sua fattibilità, sentite anche le eventuali posizioni contrarie all’opera, durante un vero dibattito pubblico, che la Provincia avrebbe dovuto obbligatoriamente organizzare nell’interesse della popolazione.

Cristiano Zanella e Paolo Vergnano