Lo scandalo dei dirigenti a vita

Siamo allo strabismo opportunista: mentre annuncia  l’urgenza e la necessità di una nuova legge che disciplini in modo più moderno e più flessibile la dirigenza provinciale, Ugo Rossi sfrutta in pieno le possibilità e le potenzialità che gli offre l’attuale normativa, voluta da Dellai per garantire un comodissimo e remuneratissimo posto a vita ai suoi fedelissimi amici. E così anche l’attuale Governatore, pur criticando la legge di oggi, ne sfrutta la portata per sistemare e promuovere i suoi uomini, arrivando addirittura ad aumentare da 21 a 25 gli incarichi speciali, promuovendo 6 Direttori al ruolo di sostituti del Dirigente e nominando 9 nuovi Dirigenti, con un aumento della spesa complessiva di 250 mila euro. Come dire: prima di cambiare la legge sistemo i miei amici, tanto poi la nuova legge non avrà effetti retroattivi e varrà solo per il futuro.

Sulla questione della burocrazia bulimica e opulenta della PAT e sulla questione dei Dirigenti della Provincia, il M5S Trentino si era già espresso in modo chiaro e netto in campagna elettorale, dedicando addirittura un capitolo intero al tema. Ora pare che tutti copino le idee e le proposte del Movimento, a partire da Renzi e Rossi che annunciano lo stop ai Dirigenti a tempo indeterminato.

Per il Movimento la figura del Dirigente Generale va addirittura eliminata, sostituita da un Assistente dell’Assessore che ne costituisce il braccio operativo e ne attua l’indirizzo politico, coordinando i vari Dirigenti di servizio, scelti invece in modo rigoroso tramite concorso pubblico e assunti a tempo determinato. L’Assistente, avendo un rapporto di stretta fiducia con l’Assessore, viene nominato direttamente da quest’ultimo, ma può essere rimosso in qualsiasi momento e non gode di privilegi o stabilità contrattuale come invece riconosce ai Dirigenti generali l’attuale normativa provinciale.

Il modello è quello americano: il potere resta nelle mani della politica. In Italia e in Trentino, al contrario, l’alta burocrazia riveste oggi un potere enorme che molto spesso sostituisce quello del politico votato dai cittadini. Lo squilibrio è evidente.

Va eliminata anche la possibilità per la Giunta di nominare una parte dei Dirigenti senza concorso, a chiamata diretta.

Sempre da programma elettorale del M5S Trentino, anche per le società controllate e partecipate dalla PAT dovrà valere il criterio del concorso pubblico per tutte le figure dirigenziali. Ai Dirigenti così assunti dovrà poi essere applicato il contratto di lavoro dei dipendenti della Provincia, onde evitare, come accade adesso, che ai dipendenti delle SpA controllate si applichino le garanzie, l’assenza di rischi e le tutele del pubblico, ma lo stipendio e i benefit del privato.

Queste saranno le linee guida che orienteranno i consiglieri a 5 Stelle nei confronti dell’alta burocrazia provinciale. I privilegi non riguardano solo i politici. La battaglia contro i vitalizi continua, ma ne parte una nuova, che attinge al programma elettorale e che vuole combattere un apparato burocratico abnorme, aberrante e asfissiante.