M5S inarrestabile nella battaglia contro i vitalizi

Al momento stai visualizzando M5S inarrestabile nella battaglia contro i vitalizi
  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Riduzione costi

La riforma dei vitalizi, morbida e accondiscendente nei confronti della voracità dei beneficiari, sta rivelando le sue falle, sin dall’inizio denunciate dal M5s e sminuite da politici e partiti. Nel corso del 2013 la Regione ha visto uscire dalle sue casse 90 milioni di euro, trasferite nel silenzio generale sui conti di consiglieri ed ex, su cui nessuno ha eccepito fino all’interrogazione del M5s datata 21 febbraio 2014. Ad oggi, dopo la riforma tanto amata dalla maggioranza che governa il Trentino Alto Adige, risulterebbero rientrati solamente 19 milioni di euro! Una cifra ben lontana dai 45 milioni (50,48%) sempre citati come obiettivo dato che 19 milioni rappresentano solo il 21% di quanto pagato (indebitamente) da trentini e altoatesini. Come se non bastasse, di questi fantomatici 19 milioni una parte (consistente?) è riferita ai consiglieri cui la legge ha imposto la restituzione integrale, salvo il diritto a riottenere l’anticipo (ridefinito in base ai nuovi parametri) al raggiungimento dell’età prevista. Dato che la trasparenza alberga in Piazza Dante sarebbe interessante per i cittadini conoscere quanti saranno i milioni da ri-versare ai consiglieri al raggiungimento del requisito anagrafico. A ciò si aggiunga la gragnola di ricorsi che, oltre a rendere incerto il destino dell’intero pateracchio, bloccherà di fatto e per un tempo indefinito le restituzioni oltre a comportare ulteriori costi per i contribuenti. Nonostante i numerosi incontri e i tentativi di conciliazione la casta non ha nessuna intenzione di mollare il malloppo. Forse con qualche ragione dato che anche i consiglieri della XIV legislatura non hanno avuto alcuna incertezza (salvo note eccezioni) nel volersi tenere stretti i famosi 200mila euro derivati dalla restituzione anticipata dei contributi. Mentre nel palazzo si parla, il M5s lavora per porre rimedio allo scempio della legge 6/2012. Lo ha fatto con un proprio disegno di legge (bocciato), con numerosi emendamenti (bocciati) al disegno di legge dell’Ufficio di Presidenza, con il ricorso al TAR pagato con i propri soldi e sostenendo il Comitato di cittadini nel ricorso straordinario al Capo dello Stato. Da ultimo il M5s si costituirà in giudizio ricorrendo ad opponendum contro i ricorsi depositati dai consiglieri al fine di tutelare i diritti dei cittadini ancora una volta calpestati.

 Il Trentino 15/11/2014