Quando la scuola privata pretende diritti ma non doveri

In seguito alla mia interrogazione comunale nella quale si chiedeva chiarezza sulla concessione dei permessi ZTL seguiva risposta che in merito all’Istituto Sacro Cuore si era già provveduto a regolamentarne l’accesso in modo ufficiale e corretto, nei confronti anche degli altri utenti la città

Faccio notare che comunque molti genitori parcheggiano tuttora nei modi più svariati e scorretti non trovando posto, che sostano anche molto più del necessario e che il giovedì si forma addirittura coda su Via Verdi a cavallo del marciapiede senza incorrere peraltro in sanzioni.

Nella risposta all’interrogazione, aspetto ribadito peraltro anche sul giornale di oggi, l’Istituto privato Sacro Cuore ha presentato ricorso in merito.

Mi domando allora dove finisce il diritto di un privato e dove comincia quello di un altro!

Perché i diritti di una scuola privata dovrebbero essere diversi o maggiori di quelli del semplice cittadino.

Per anni ho abitato in Piazza Bellesini/Verzeri e spesso mi sono trovato a fare delle richieste di collaborazione alla scuola trovando sempre la porta chiusa.

Faccio per semplicità alcuni esempi.

Spesso, anzi sempre, nella piazza la mattina le auto venivano parcheggiate ovunque e usualmente anche per molto tempo. La pazienza è sempre stata alta e non si è mai fatto un ricorso per le violazioni che venivano con regolarità effettuate.

Mi permettevo solo di chiedere un aiuto le volte che parcheggiavano davanti al mio passo carrabile ove avevo l’auto custodita in parcheggio privato. Decine di minuti di ritardo al lavoro o ad accompagnare i miei figli a scuola grazie a questi maleducati.

Alla sollecitazione verbale la risposta della scuola era che non ne erano responsabili come scuola e dipendeva dalla maleducazione di alcune persone.

Altro esempio significativo quando a seguito della festa di fine anno, organizzata dalla scuola stessa, i ragazzi alla mezzanotte sostarono nella piazza con chitarre ed altri strumenti comportando serio disturbo della quiete notturna. Alla mia telefonata all’una di notte se avessero potuto dire loro di smettere o abbassare il volume mi si rispose….ciò che succede fuori dalla nostra porta non è affare nostro.

Stessa risposta che ottenni quando chiesi di fissare i numerosi battenti delle finestre che, nelle giornate di vento, sbattevano in modo esagerato per tutta la notte non permettendo di dormire. Non abbiamo persone sufficienti per chiudere mi si rispose.

E allora parliamo del degrado della piazza, dei graffiti, dell’uso improprio della stessa come bagno pubblico. Mai ho visto il personale della scuola intervenire o controllare i comportamenti scorretti delle persone maleducate. A conferma del fatto che non è un loro problema quello che succede fuori.

Ma non è cosi vero se si pensa che, peraltro non raramente, vedevo alcune ragazze che vivevano nel relativo convitto frequentare spacciatori extracomunitari. Credo sia importante che i genitori della scuola siano tranquilli da questo punto di vista. Troppe volte ho visto scene di questo tipo e mi meraviglia che l’occhio di una scuola ispirata a valori importanti non si spinga un po’ oltre per garantire almeno a coloro che pagano cifre cosi importanti che il comportamento delle persone che la frequentano sia corretto e sicuro.

Concludo ribadendo che credo sia abbastanza discutibile un ricorso per avere maggiori diritti su suolo pubblico quando sullo stesso si dichiarano non competenti e soprattutto senza alcun tipo di dovere.

 Andrea Maschio
Consigliere M5S Trento