Ricorso al T.A.R contro i vitalizi

Stamattina il M5S ha depositato il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R) di Trento contro la Regione T.A.A per l’annullamento degli atti della legge “scandalo” dei vitalizi d’oro del 2012. Riportiamo il comunicato della conferenza stampa di oggi che presenta anche una cronistoria dei fatti.

(nella foto a lato da sinistra: Filippo Degasperi, Manuela Bottamedi, Paul Koellensperger, Cristiano Zanella e Riccardo Fraccaro).

<< Il taglio dei costi della politica e l’eliminazione dei privilegi della “casta” sono sempre stati presenti nel programma del M5S. Prima e dopo le elezioni provinciali dell’Ottobre 2013 i portavoce del M5S hanno condannato lo scandalo dei vitalizi su più fronti: a livello nazionale con i propri parlamentari contro le pensioni d’oro e a livello regionale con i propri consiglieri che in Febbraio 2014 avevano presentato due interrogazioni per conoscere rispettivamente i destinatari e gli importi degli anticipi erogati secondo la legge-riforma dei vitalizi votata a unanimità nel 2012. Il Presidente Moltrer non rispose direttamente preferendo le conferenze stampa e solo molto più tardi ci degnò di risposte scritte in forma istituzionale.

Lo scandalo dei vitalizi d’oro era scoppiato e dall’inizio di Marzo lo sdegno dei cittadini cresceva con toni accesi di giorno in giorno fino ad arrivare all’occupazione dell’aula del Consiglio Provinciale di Trento da parte dei manifestanti al grido di “ladri”. Anche i neo consiglieri del M5S ingiustamente furono oggetto delle durissime contestazioni ma, pur non essendo coinvolti nello scandalo né a titolo personale, né come movimento politico, incassarono la rabbia dei cittadini e la utilizzarono per motivarsi ulteriormente nell’attuazione del proprio programma politico a differenza degli altri partiti politici persi tra sterili polemiche e proclami.

Il M5S produsse e depositò il proprio disegno di legge il 27 Marzo in tempi record, confermandosi come l’unica forza politica a voler portare subito in aula una soluzione da discutere e approvare. Come sapete, sono trascorsi quasi due mesi e in Consiglio Regionale non è stato ancora discusso alcun disegno di legge mentre le inconcludenti discussioni e polemiche della maggioranza sono continuate fino ad oggi corredate da diverse consulenze.

Di fronte a questa situazione di stallo, il M5S non si è fermato, continuando a dedicarsi alla vicenda dei vitalizi. Accadde che, in sede di analisi ed elaborazione del proprio disegno di legge regionale n. 3/XV, si rilevò un’anomalia all’art.16 della legge regionale 6/2012. Tale norma, in un primo momento ritenuta corretta e pertanto testualmente riportata, poneva interrogativi di legittimità e richiese approfondimenti circa le competenze e le funzioni dell’Ufficio di Presidenza Regionale. Il risultato fu il rilievo del contrasto dell’art. 16 della l.r. n. 6/2012 con l’art. 44 dello Statuto Speciale di Autonomia nel quale si afferma che la Giunta regionale è l’organo esecutivo della regione e che ad essa spettano la deliberazione dei regolamenti per l’esecuzione delle leggi approvate dal Consiglio regionale. A quel punto, i consiglieri del M5S segnalarono immediatamente il problema all’Ufficio di Presidenza della Regione, inviando il 3 Aprile un’apposita istanza di annullamento d’ufficio in autotutela amministrativa del regolamento, del testo unificato e soprattutto delle delibere della l.r. n. 6/2013 che erano quelle su cui si basavano i pagamenti degli anticipi dei vitalizi. Però, anche in questo caso, il diniego del Presidente Moltrer ci arrivò il 9 Aprile.

Trovando inconsistenti le ragioni della Presidenza, il M5S continuò a studiare la vicenda fino a giungere alla decisione di ricorrere al T.A.R come mezzo per vedere riconosciuta l’istanza di annullamento. Rappresentati dall’avvocato Maria Cristina Osele di Trento, nel percorso che ha portato a raccogliere molta documentazione a sostegno dell’iniziativa, abbiamo riscontrato gravi mancanze di tipo pubblicistico dato che alcune delibere non erano mai state pubblicate sul B.U.R, il Bollettino Ufficiale della Regione, e nemmeno mai consegnate all’ufficio competente.

All’avvocato Osele non è ancora giunta risposta dagli uffici del Consiglio della Regione alla nostra richiesta di accesso dati del 22 Aprile per conoscere quali fossero i documenti amministrativi in base ai quali vennero rilasciati tutti i pagamenti degli anticipi. In realtà una sorta di riscontro è arrivato il 12 Maggio dal Presidente Moltrer ma trattasi di un altro diniego. In questo caso la motivazione è che l’accesso non può avvenire senza prima ricevere dai controinteressati, destinatari dei vitalizi e degli assegni, le osservazioni che saranno usate per decidere sull’ammissibilità della richiesta. Quest’ultima viene perciò differita fino al 20 Giugno. In realtà, dopo il deposito del ricorso avvenuto oggi, il T.A.R si occuperà di recuperare tutti gli atti, compresi quelli negati fino ad oggi.

Abbiamo anche evidenziato che venga rilevata l’incostituzionalità di alcuni articoli delle l.r. n.6/2012, con riferimento ai coefficienti e ai criteri di attualizzazione, come pure appare nei pareri dei prof. Nogler, Falcon e Gallo, e all’incompetenza dell’Ufficio di Presidenza nell’emanare i regolamenti attuativi della legge. Nella trattazione del ricorso sono stati inclusi aspetti legati all’ingiustizia, alla irragionevolezza, all’eccesso di potere, all’interesse privato in atto pubblico, al divieto di operare in conflitto di interessi, alla disparità di trattamento, e alla violazione dei principi di legalità, imparzialità e trasparenza. Un altro importante elemento è l’istanza cautelare sospensiva per chiedere l’immediata restituzione di tutti gli anticipi erogati precedentemente in attesa del giudizio del T.A.R in quanto le somme sono entrate già nelle disponibilità dei destinatari e la difficoltà di richiederle indietro diventa più difficoltosa col passare del tempo in quanto esse potrebbero essere già state spese.

Ci preme ricordarvi che è stato costituito un comitato regionale dei cittadini per sostenere il ricorso con la raccolta di firme e di donazioni spontanee. L’iniziativa avviata da Cristiano Zanella, candidato del M5S alle elezioni europee, ha raccolto finora oltre 1100 firme solo nella provincia di Trento nel giro di un mese e mezzo. Essa continuerà almeno fino alla prima udienza del T.A.R quando si saprà se il ricorso verrà accolto.

Il M5S non accetta i rimborsi elettorali e i portavoce consiglieri restituiscono il 50% delle indennità in stretta ottemperanza al rifiuto del finanziamento pubblico ai partiti e fedeli alla volontà dei cittadini espressa con il referendum del 1993. Ricordiamo che i consiglieri Bottamedi e Degasperi, dopo le ultime elezioni provinciali, hanno rinunciato ai rimborsi elettorali ai quali si aggiungono il taglio volontario del 50% dell’indennità e il rifiuto di altre derivanti da cariche aggiuntive.

Ad eccezione dell’indispensabile incarico all’avvocato Osele, tutti i lavori che hanno portato ai risultati in termini di disegni di legge, istanze e organizzazione del comitato e degli eventi correlati, sono stati svolti dal Gruppo consiliare regionale del M5S con il proprio staff o dagli attivisti, che annoverano anche professionisti in campo legale e amministrativo, senza utilizzare alcuna risorsa finanziaria pubblica o costose consulenze.

Altre associazioni di cittadini e sindacati si iniziano a muovere solo ora, in alcuni casi anche copiando i contenuti delle nostre attività. L’invito è di unirsi a noi in questo ricorso al T.A.R per non disperdere risorse finanziarie nell’interesse comune della collettività.

Ci auguriamo che questa iniziativa, oltre agli obiettivi politici, possa produrre i primi risultati nella risoluzione dello scandalo dei vitalizi in termini politici, placando le continue sterili polemiche di ostacolo alla discussione delle nuove norme, e in termini sociali, rispondendo concretamente alle richieste dei cittadini esausti e sdegnati dall’ingiustificabile inerzia e animosità dei partiti e degli ex consiglieri. >>

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