Si chiedono chiarimenti in merito agli interventi economici di aiuto sociale.


Emerge purtroppo come le situazioni economiche siano sempre più drammatiche.
Il Comune ha previsto aiuti alle famiglie in difficoltà:
– come anticipazione dell’assegno di mantenimento richiedibile sempre e solo da nucleo famigliare del minore;
– come intervento economico straordinario ai nuclei famigliari quale erogazione straordinaria finalizzata a far fronte ad una spesa indifferibile che il nucleo famigliare non è in grado di sostenere e quindi a prevenire e contrastare situazioni di emarginazione;
– come reddito di garanzia ai nuclei famigliari come forma di sostegno in un erogazione monetaria finalizzata ad integrare una condizione economica del nucleo famigliare insufficiente con possibilità di richiesta da parte dei nuclei famigliari che abbiamo almeno un componente con residenza da più di tre anni continuativi;
– come assegno per il nucleo famigliare per famiglie con almeno tre figli minori; come assegni di maternità per madri di neonati.
Tuttavia sembra che gli aiuti siano finalizzati sempre e solo ai nuclei famigliari da cui è escluso, in caso di separazione o divorzio, seppur in affido condiviso, l’altro genitore che non ha nel proprio nucleo famigliare i figli essendo domiciliati con il primo.
Si evidenzia come la prassi, e non la legislazione, preveda che il coniuge con domicilio sia quasi sempre la madre e che sia, sempre di prassi, il padre a dover corrispondere l’assegno di mantenimento.
La norma prevede «la misura e il modo con cui ciascuno di essi (i genitori e non il padre o la madre) deve contribuire al mantenimento, alla cura, all’istruzione e all’educazione dei figli».
Emerge dalla stampa che il numero dei genitori, sempre i padri, che risultano inadempienti nel pagamento dell’assegno di mantenimento è in netto aumento per l’impossibilità economica di far fronte a tali spese anche qualora si dimostri che l’altro genitore guadagni di più e che il padre stesso si occupi dei figli in egual misura sia temporale che economica.
Attualmente il Comune, per sopperire al mancato versamento dell’assegno di mantenimento su delega della Provincia, eroga un sussidio economico quale anticipazione dell’assegno a favore dei minori con conseguente rischio di sanzione pecuniari da 103 a 1.032 euro e sanzione penale fino ad un anno di reclusione.
Il Movimento 5 Stelle ha pertanto presentano un interrogazione al fine di chiarire il perché si parli sempre e solo di nucleo famigliare quando ormai troppo spesso le famiglie in difficoltà sono quelle separate o divorziate delle quali solo uno dei due genitori ha il «diritto» di nucleo famigliare solo ed esclusivamente per il domicilio del minore quando lo stesso vive in effetti con entrambe in caso di affido condiviso.
Si domanda inoltre in che modo si sia affrontata questa tematica e quali siano gli effettivi ed efficaci aiuti assistenziali in merito alle problematiche economiche del genitore con affido condiviso sui minori ma che non abbia il «diritto» di avere i figli nel proprio nucleo famigliare.

I consiglieri Comunali M5S Trento
Andrea Maschio

Paolo Negroni
Marco Santini