Striscia di Gaza. Manifestazione per la pace a Trento

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di Annamaria Frioli

Una folla di 600 persone, nonostante una fitta pioggerellina, si è ritrovata nella serata del 24 febbraio 2024 in piazza Duomo a Trento al grido di “Cessate il fuoco” “Basta guerre” non solo per Gaza, ma per tutti i focolai sparsi nel mondo. La manifestazione è promossa da Forum della Pace, Arci, Anpi, Acli e sindacati. Partecipiamo anche noi, attivisti del M5S. Si sventolano una miriade di bandiere arcobaleno: ci si chiede perché le armi abbiano più potere rispetto alle vittime, perché nessuno voglia trovare un accordo, una tregua, un cessate il fuoco. Il nostro governo, come altri in Europa, continua a foraggiare la guerra e nessuno si ferma, nessuno vuole “perdere” e intanto perdiamo milioni di vite umane, intere generazioni di uomini donne e bambini. Le mamme, i papà, i nonni vogliono vedere crescere i propri bambini, non seppellirli.

Questa la voce di un partecipante:

“La guerra e la barbarie sono nuovamente tornate ad essere le uniche opzioni in campo. E’ ora di dire basta a questa logica distruttiva che va fermata. Il teatro di guerra è ormai globale, la guerra è uno strumento di regolazione dei conflitti mettendo a rischio la sopravvivenza dell’umanità e del pianeta..”

“ Siamo donne contro la guerra, perché non è compatibile con i diritti fondamentali dell’umanità e perché temiamo che gli arsenali militari di cui oggi gli Stati dispongono mettano in discussione l’esistenza della vita in tutte le sue forme. Esprimiamo la nostra empatia e profonda vicinanza a quanti stanno soffrendo e morendo in terra di Israele e in Palestina. La vendetta che il governo israeliano sta attuando contro la popolazione di Gaza supera ogni norma del diritto internazionale di guerra e più che una rappresaglia è in atto un genocidio. Si compromettono irrimediabilmente difficili percorsi di pace di uomini e donne che in questi anni si stavano organizzando per una convivenza pacifica tra i due popoli.

Ancora oggi in Israele sono tanti coloro che credono nella non violenza e nella necessità di creare relazioni di pace tra i due popoli”.

Altra voce: “L’ultimo e più drammatico esempio di questa spirale distruttiva è ancora una volta in Medio Oriente, con l’atroce attacco di Hamas del 7 ottobre che ha provocato 1200 vittime e più di 200 persone prese in ostaggio”.

Peccato che anche in questa sede si parli dell’attacco terroristico del 7 ottobre, ignorando e non stigmatizzando la terribile rappresaglia di Israele che sta distruggendo la striscia di Gaza e gli insediamenti palestinesi con 28.000 morti, tanto che perfino l’Onu incrimina Israele per genocidio.

Ma non si può dire, perché chi lo dice viene manganellato o smentito dagli organi di informazione come la RAI, e nemmeno i giornali ne parlano.

E’ scandaloso che i paesi della UE, Italia compresa, abbiano sottoscritto pochi giorni fa, l’obbligo, per tutti i paesi membri, si stanziare il 2% del PIL in armamenti. Purtroppo la lobby delle armi sta condizionando le politiche mondiali affinché alzino le spese militari, in quanto ad un’azione della Nato corrisponde una reazione da parte di Russia e Cina. Questa escalation mondiale è molto preoccupante, ma la si può fermare solo sensibilizzando la popolazione, operazione difficilissima, perché l’informazione è, in gran parte, in mano ai poteri forti tra i quali, ovviamente, i produttori di armamenti. E’ un circolo vizioso che incombe sul nostro futuro e soprattutto su quello delle nuove generazioni.