Trento: il M5S esce dall’aula per difendere il ruolo del Consiglio Comunale

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Ricetta per forzare la mano ad un Consiglio Comunale e fargli approvare a scatola chiusa le decisioni della Giunta. Prendere un provvedimento complicato che implichi la spesa di milioni di euro, sottoporlo al Consiglio in tutta fretta quindi contingentare i tempi richiamandosi al requisito dell’urgenza forzando la votazione. Servire a freddo dopo seduta ad oltranza.

«Ci dispiace, ma quella che si vuole mettere in atto stasera è una forzatura bella e buona», dichiarano Paolo Negroni, Marianna Demattè ed Andrea Maschio del gruppo consiliare comunale del M5S di Trento.

«La Giunta ci ha dato poco più di una settimana per valutare e presentare emendamenti e proposte su un provvedimento molto complesso, un assestamento di bilancio da ben 5 milioni di euro.

Tra l’altro buona parte di queste risorse aggiuntive a disposizione del Comune derivano da un aumento dei dividendi di Dolomiti Energia, da cui il Comune ha ricevuto 1,6 milioni di euro in più: praticamente una forma di tassazione indiretta; soldi derivanti dalle bollette dei trentini.

Grazie a questo aumento dei fondi pubblici è prevista tutta una serie di interventi che però non siamo in grado di verificare proprio per lo scarso tempo messo a nostra disposizione, problema che è stato sollevato trasversalmente da tutto il Consiglio, esponenti di maggioranza compresi. Facciamo presente che la scadenza per la presentazione del provvedimento sarebbe al 30 di novembre, cosa che la Giunta ha deciso di ignorare sostenendo la necessità di procedere celermente per non intralciare l’inizio delle opere, come se questi 10 giorni facessero la differenza fra la vita e la morte dei lavori in questione.

Così facendo non si mette il Consiglio nelle condizioni di poter operare serenamente e lo si obbliga di fatto ad avallare le scelte della Giunta a scatola semichiusa. Una forzatura, appunto. Dal momento che non intendiamo accettare questo genere di azioni di forza, come gruppo M5S di Trento non prenderemo parte al voto sul provvedimento, in segno di protesta contro tattiche che tutto sono fuorché democratiche ed esautorano di fatto il Consiglio Comunale dal suo ruolo».

I consiglieri comunali M5S di Trento
Paolo Negroni
Marianna Demattè
Andrea Maschio