Croci Schutzen: chi per primo ha diviso non può poi accusare gli altri di essere divisivi

Comunicato Stampa inviato ai principali quotidiani locali ed ignorato da:
quotidiano corriere del trentino barrato quotidiano trentino barrato

quotidiano adige barrato

Ad aprile 2015 il Consigliere Degasperi era stato il primo, da solo, a sollevare il problema delle croci Schutzen. Oggi il portavoce del MoVimento sceglie di ritornare sulla questione per fare ordine sulla vicenda che in molti vorrebbero manipolare a proprio piacimento:

«Trovo piuttosto ridicolo che quei signori che per primi hanno portato avanti un’operazione tutta volta a dividere i trentini con un’azione studiata e condotta con un chiaro intento provocatorio, oggi abbiano il coraggio di accusare qualcun altro di causare divisioni. Sono le stesse persone che hanno deciso di marcare le cime delle montagne trentine con croci inneggianti ai soli caduti austriaci, senza concordare ne condividere proprio un bel niente con nessuno, come del resto confermato persino dalla Giunta Provinciale, che siccome sono intrise di tracotanza alzano ancora una volta la voce convinte che nessuno oserà contraddirle, ma come spesso gli succede, si sbagliano».

«A riprova del fatto che ad animare l’iniziativa ci sia stata solo una volontà politico-propagandistica voglio segnalare le fotografie del cimitero di guerra di Slaghenaufi, nei pressi di Lavarone: c’erano già circa 748 croci, tutte rispettosamente dedicate ai caduti di guerra austriaci. Ma tanta era la foga di metterci l’impronta che con supremo sprezzo del ridicolo non si è esitato un attimo ad aggiungerne una in più, per ricordare se stessi più dei morti che meriterebbero un trattamento migliore del venire ridotti a strumento di lotta politica»

 

Cons. prov. Filippo Degasperi

Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle

Cimitero Slaghenaufi-Lavarone2