Debito provinciale: dopo il M5S ora anche il Consiglio Provinciale vuole vederci chiaro su Cassa del Trentino e i costi finanziari

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Questa settimana gli approfondimenti e le interrogazioni del M5S hanno sortito l’effetto sperato: far prendere coscienza al Consiglio degli ampi margini di miglioramento nella gestione finanziaria del debito provinciale, oggi appaltata a Cassa del Trentino Spa (CdT). Ricordiamo che il debito provinciale è stimato in 1.570 mln/€ a fine anno, circa 1.125 €/mln da società controllate dalla Provincia e Università di Trento e circa 445 mln/€ da Comuni e Comunità di Valle.

Il M5S denunciava da mesi la sproporzione irragionevole tra i tassi pagati da CdT ai mercati e quelli riconosciuti dalla PAT a CdT. Per comprendere meglio la situazione, si consideri il caso più recente: a fronte di un costo di indebitamento per CdT dell’1,94%, la PAT riconosce un tasso più che doppio, il 4,4%!

Grazie alla mozione del consigliere Luca Zeni, approvata con i voti favorevoli non solo del Consiglio ma anche dalla Giunta, la PAT si impegna a verificare più volte nel corso dell’anno l’andamento dei tassi. Questo controllo che sarà più frequente e puntuale, dovrà evitare che del beneficio di bassi tassi di interesse non ne tragga vantaggio solo CdT ma tutti i cittadini trentini. Un obiettivo molto importante dato che si tratta di interessi su un debito che grava anche sulle future generazioni.

Non possiamo che essere soddisfatti del riconoscimento della bontà del lavoro di studio e analisi compiuto dal gruppo consiliare del M5S a favore della chiarezza e della trasparenza. Nonostante gli attacchi di chi, infastidito dai riflettori puntati dal M5S, cerca di confondere le idee ai trentini, non smetteremo di studiare per smascherare chi tende a trasformare la res pubblica in feudo per pochi privilegiati.