Degasperi smonta l’intera manovra finanziaria di Rossi

“Poco incisiva, soprattutto nei confronti della realtà locale” ha esordito il consigliere Degasperi con riferimento alla manovra in discussione. Si tratta di teoremi già sperimentati, ha aggiunto, e che hanno già dimostrato la loro inefficacia in un contesto come quello attuale. La presunta migliore capacità del Trentino di rispondere alla crisi (cui accenna il Presidente Rossi), è smentita dai dati della FBK che raccontano la perdita del 9,4% di reddito pro capite del Trentino negli ultimi 10 anni, un dato maggiore rispetto a quello dei territori vicini.

Abbiamo un tasso di imprenditorialità inferiore, difficoltà a inserire i giovani nel mondo del lavoro, una disoccupazione mantenuta a livelli inferiori a causa di 2000 unità in più dell’occupazione del settore pubblico.

Un sentiero di crescita deciso imboccato da molti paesi europei, dunque, ma non dall’Italia e non dal Trentino. L’investimento nella banda larga è un progetto che sarà già vecchio quando sarà completato, dal momento che le previsioni nazionali parlano già di banda “ultra larga”. Ma c’è di più: si tratta di un intervento che produrrà implicazioni dubbie sul piano della concorrenza perché avvantaggerà di fatto solo un unico operatore.

Degasperi ha annunciato diversi interventi emendativi e, tra gli altri, un ordine del giorno per l’imprenditoria femminile, che chiede un’analisi della situazione attuale, con valutazione delle azioni intraprese nel recente passato sopra tutto nel rapporto con il mondo del credito e il superamento delle criticità.

Un ordine del giorno sul project financing prevede che la Giunta presenti al Consiglio l’attuale stato dell’arte, soprattutto alla luce del fatto che spesso accade che si eludano attraverso questo strumento i vincoli all’indebitamento e al rispetto del patto di stabilità: mi auguro ha auspicato Degasperi, che la Provincia non si incammini su questo percorso che ha portato a risultati disastrosi in altre regioni (ospedale di Mestre e comune di Bologna).

Il consigliere ha smontato l’intera manovra non trovando fondatezza per alcuno degli investimenti proposti, da quelli a favore delle imprese, a quelli per la sanità, scuola e a sostegno dell’occupazione.

Sulla formazione professionale e su tutto il sistema del duale Degasperi ha messo in guardia: la legge Salvaterra già lo prevedeva nel 2005 parlando di autonomia didattica finalizzata all’alternanza scuola-lavoro. Infine, ha aggiunto rivolto al Presidente Rossi “un’idea ragionevole quella della bandiera a mezz’asta per il 24 maggio, che andava magari condivisa e posta in essere in un momento più opportuno”.

La discussione della manovra di assestamento finanziario prevede 25 ore complessive, (8 ore e 12 minuti per la maggioranza e 12 e ore e 18 minuti per le minoranze). Questo il tempo totale a disposizione dei consiglieri provinciali per discutere, entro martedì prossimo, la manovra di assestamento di bilancio 2015-2017. L’aula si è riunita stamane per la sessione di maggio che sarà interamente destinata a questo punto.

(tratto dall’articolo di Monica Casata – ufficio stampa Consiglio provinciale di Trento: http://www.consiglio.provincia.tn.it/news/giornale-online/articoli/Pages/201505221348.aspx?zid=32aa8a61-2505-4a8c-8858-e74e4f9f8607)

Ecco la sintesi della giornata conclusiva dei lavori d’aula del 26 maggio 2015.