Il question time del M5S a rafforzare il no all’inceneritore a Casotte di Mori

Dopo l’avvio della raccolta firme per dire no all’impianto tecnologico di gassificazione che si vuole realizzare in località Casotte a Mori, il M5S affronta la questione in sede istituzionale: il Gruppo consiliare M5S ha depositato in data odierna il question time che avrà risposta all’apertura della tornata consiliare del 14 gennaio, per chiedere al Presidente della Giunta provinciale in base a quali criteri tale “inceneritore” dovrebbe offrire migliori garanzie rispetto per esempio a quello limitrofo in provincia di Brescia, in termini di abbattimento dei metalli e delle nanoparticelle. L’impianto proposto rimane a tutti gli effetti un inceneritore: utilizzerebbe la parte organica dei rifiuti, trasformandoli in acqua ed anidride carbonica, ottenendo energia. Preso atto che dai documenti disponibili si deduce che dei rifiuti speciali che ci si propone di smaltire, solo i CER 19 e 20 sono effettivamente reperibili con costanza ed infatti insieme coprirebbero l’intero fabbisogno dell’impianto. Si deve considerare altresì che i fanghi di depurazione delle acque sono smaltibili come CSS nei cementifici e quindi sono le “ecoballe di rifiuto indifferenziato attualmente depositate nelle discariche presenti nel territorio della Provincia di Trento” ad essere l’unico rifiuto per cui l’impianto avrebbe reale utilità, anche se il possibile impiego è solo prospettato in una nota della relazione VAS. A prescindere dai problemi di trasporto e stoccaggio di rifiuti maleodoranti, entrambi i codici CER 19 e 20 possono contenere metalli pesanti. Già impianti più grandi e controllati non garantiscono l’abbattimento totale dei metalli e delle nanoparticelle. A ciò si aggiunga che l’impianto partirebbe producendo energia con classici motori endotermici senza impegni per la loro reale successiva dismissione. Dopo queste considerazioni appare lampante che la volontà di realizzare questo “inceneritore” è distorta da interessi di parte e non soddisfa un reale ed effettivo bisogno. Mentre la maggioranza chiede lumi al governo provinciale per rassicurare la popolazione su eventuali pericoli di inquinamento, Il M5S si oppone al progetto che manca di un proprio valido fondamento.