La piscina dei debiti


Non abbiamo avuto alcuna possibilità di poter partecipare ad un voto su una decisione unilaterale che nei termini è stata messa sul piatto senza la possibilità di ragionare. C’è stato chi ha allungato la mano e ha tirato un sasso al fotofinish per poi nascondere la mano e seguire il gregge. C’è stato invece chi si è seduto sulla soddisfazione irreale di avere portato a casa qualcosa senza che questo fosse supportato dai fatti. Ma c’è stato sopratutto chi ha deciso di fare della piscina il suo migliore spot elettorale promettendo mari, monti e debiti per tutti.
Come solo pochi altri nel consiglio, avevamo preso la giusta scelta di realizzare un nuovo moderno impianto acquatico sulla scorta di uno studio fatto da una Società di professionisti incaricati, peraltro dalla Giunta, al fine di verificare le condizioni economiche che rendessero questa scelta opportuna. Lo studio faceva capire a chiare lettere che i costi di gestione sarebbero stati affrontabili dalla nostra città solo se si fosse affrontata la chiusura di due impianti esistenti, la piscine di via Fogazzaro e quella di Madonna Bianca. Questa necessità nel procedere, consigliata a chiare lettere, è stata volutamente tralasciata. Lo studio è stato volutamente preso per avere le giustificazioni per realizzare il nuovo impianto (8 milioni dalla provincia + 5 milioni del Comune…sempre soldi pubblici sono) ma il consiglio di diminuire i costi di gestione è stato “dimenticato” decidendo liberamente di affiancare i costi del nuovo impianto ai già gravosi costi delle strutture in atto. Certo è facile “fare i brillanti con le sedie degli altri” (lo so non è cosi che fa il detto…) ma è del tutto evidente che non è un pensiero di questa amministrazione ridurre la pressione fiscale dei cittadini né tanto meno lasciare alle prossime amministrazioni un impegno cosi gravoso. Come nel precedente caso dell’IMIS, che ha creato un buco da 1 milione di euro nelle casse comunali, anche ora la scelta di gestire la spesa corrente in maniera ragionata ed oculata è svanita, tanto quello che conta è avere fatto delle promesse ed apparire come coloro che “hanno fatto” senza per nulla ragionare su come ridurre le uscite ormai gravose dalle tasche dei cittadini trentini. Ci penserà Pantalone poi a chiudere i buchi di bilancio. Rammaricati e rassegnati non ci è rimasta altra scelta che abbandonare l’aula perché se da una parte eravamo d’accordo con il nuovo impianto dall’altra non potevamo essere complici di questa scelta scriteriata di addossare i costi di gestione della nuova piscina interamente sui cittadini trentini.

I consiglieri Comunali M5S Trento
Andrea Maschio
Marco Santini
Paolo Negroni