L’acquisto degli F35 è un pozzo senza fondo, il Governo si fermi

Gentile direttore,

intervengo in merito al dibattito che si sta sviluppando, anche a livello locale, sulla questione degli F35. Il Parlamento ha approvato le mozioni dei partiti di maggioranza sul programma “Joint strike fighter”, che ha l’obiettivo di produrre il nuovo sistema d’arma da combattimento. Il MoVimento 5 Stelle ha votato contro questa deliberazione, che non prevede in alcun modo l’uscita dal programma né la sua sospensione: Pd, Pdl e Scelta Civica hanno infatti confermato l’acquisto dei cacciabombardieri già preventivato e hanno disposto che il Parlamento proceda alle ulteriori acquisizioni previa una semplice indagine conoscitiva.

La maggioranza di Governo ha così imposto al Paese di spendere nel 2013 la cifra scandalosa di 1 miliardo di euro per i primi F35, sul totale di 90 esemplari stabiliti arbitrariamente dall’Esecutivo Monti. La spesa totale prevista per acquistare questa flotta di caccia è di circa 15 miliardi di euro, ai quali vanno sommati gli enormi costi di manutenzione: in tutto, quindi, l’operazione “Joint strike fighter” costerà  al nostro Paese oltre 60 miliardi di euro. Pura follia, soprattutto in una fase di crisi economica e sociale così drammatica per milioni di cittadini. La mozione presentata dal M5S prevede di cancellare definitivamente l’adesione al programma, da subito, attivando la riconversione dell’industria legata alla produzione di armi e destinando le somme risparmiate per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, la tutela del territorio dal rischio idrogeologico e l’apertura di asili nido.

Il MoVimento 5 Stelle considera questo tema centrale per l’assetto democratico del Paese ed il nostro ruolo nello scacchiere internazionale. Altri Paesi come il Canada, la Norvegia e l’Olanda hanno già deciso di cancellare l’acquisto degli F35: aerei costosi, inutili e per giunta difettosi secondo dossier ufficiali del Pentagono. Un pozzo senza fondo, una voragine per la spesa pubblica da far vergognare i suoi stessi fautori. Lo dimostra l’annullamento della cerimonia di inaugurazione prevista a Cameri. Ministri, esponenti del Governo e amministratori locali non hanno voluto metterci la faccia. Perché, a dispetto del politichese, la realtà è che stiamo acquistando dei caccia che servono per andare in guerra e bombardare. Il tutto ad un costo ingiustificabile, visto che non si riesce neppure a trovare soldi per ospedali, scuole, esodati e disoccupati. L’articolo 11 della Costituzione stabilisce chiaramente che l’Italia ripudia la guerra.

Il Governo si fermi. “L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai di vita”. Questa frase di Sandro Pertini dovrebbe servire da monito per tutti. La lobby delle armi preme affinché sia approvato il costosissimo piano d’acquisto ed è inaccettabile che le istituzioni si facciano portavoce degli interessi finanziari, invece che delle istanze dei cittadini. Dobbiamo pensare ad un diverso modello di Difesa, incentrato sull’impiego delle Forze armate ai fini della pace e dello sviluppo. Il M5S si impegnerà perché il nostro Paese diventi protagonista della cooperazione internazionale, non uno stato satellite delle grandi potenze militari.

Riccardo Fraccaro sugli F35