Life Ursus: come buttare una grande opportunità di crescita

Filippo Degasperi del M5S commenta l’aggressione che un podista avrebbe subito da parte di un orso nei boschi di Zambana: “Alla luce dei fatti riportati oggi dai giornali viene da chiedersi se il progetto Life Ursus non sia basato completamente sul caso. Pare non si sappia quanti siano i plantigradi, dove siano, cosa facciano. Eppure dopo quello che è successo l’estate scorsa era stata messa in piedi una “task force” affinché situazioni simili a quella di Daniza non avessero più a ripetersi, ma se questi sono i risultati, evidentemente qualcosa ancora non funziona”.

Al di la dell’episodio in sé, per Degasperi la questione riguarda lo spreco di una importante potenzialità per tutto il sistema Trentino: “Con questa gestione si sta trasformando un’opportunità in un problema. Gli orsi ci sono in molti altri luoghi, dove la loro gestione non desta particolari problemi ed anzi essi fungono da eccezionale richiamo per turisti consapevoli, che sono messi in grado di osservare questi maestosi animali nel loro habitat naturale facendo propria un’esperienza unica di crescita personale e culturale, basti pensare al fatto che ci sono persone disponibili a viaggiare migliaia e migliaia di chilometri per andare in Canada ad osservare gli orsi che danno la caccia ai salmoni. Da noi invece la Provincia si limita a sfruttare l’orso giusto per le immagini sulle brochure e poi se ne parla solo quando avviene un qualche episodio disgraziato. Fra un fatto negativo e l’altro, niente, solo silenzio, nessun progetto per far crescere la consapevolezza di come approcciare questi animali o far risaltare la particolarità e la ricchezza che costituiscono per i nostri boschi. Ci si muove solo quando capita qualcosa e l’assenza di informazione e preparazione porta a facilitare paura e conflitti fra uomo ed orso, per cui si innesca una spirale che rende questi episodi sempre più probabili”.

Per quel che riguarda le potenziali conseguenze di quanto accaduto a Zambana, Degasperi esprime un augurio: “Speriamo stavolta non si scatenino le stesse reazioni stizzite ed isteriche avvenute per Daniza, e che si facciano approfondite verifiche perché non sarebbe accettabile agire ancora con la faciloneria ed il dilettantismo dimostrato nel caso precedente. Se così fosse le conseguenze per l’immagine del Trentino sarebbero ancora una volta pesantissime, come dimostrano le ben 79 ore di servizi televisivi andati in onda contro la nostra Provincia a seguito dell’uccisione di Daniza”.

Ufficio Stampa 5 Stelle Trentino