Porfido trentino: su possibili conflitti di interesse e rischi di infiltrazioni mafiose question time al governo


Dopo che diverse interrogazioni sono rimaste senza risposta, mi sono rivolto al governo con un question time, per sollecitarlo a intervenire chiarendo una serie di presunte irregolarità che interessano il settore del porfido trentino. Il question time, co-firmato con i componenti della Commissione Giustizia (II) Francesca Businarolo e Vittorio Ferraresi, riprendeva i rilievi di un’interrogazione presentata l’aprile scorso (4/16418) sul presunto conflitto di interessi dei giudici dott.ssa Anna Mantovani e dott. Aldo Giuliani, che hanno trattato i concordati preventivi della Odorizzi Porfidi Srl e della Pasquazzo Srl in qualità di membri del collegio giudicante.

Riprendendo il contenuto di una serie di interrogazioni provinciali della scorsa consiliatura sul cosiddetto “caso Vladimir”, ho portato all’attenzione del Governo il coinvolgimento dell’allora assessore alla ricerca e all’innovazione Gianluca Salvadori, marito della giudice Mantovani, nelle operazioni economiche in Russia di Trentino Sprint, assieme a una controllata della Odorizzi Porfidi, di cui era titolare l’ex consigliere provinciale Tiziano Odorizzi. Ho informato, inoltre, il Governo sulle compravendite immobiliari del giudice Giuliani, che nel 2008 ha acquistato una casa da un imprenditore riconducibile attraverso svariati legami societari alla Pasquazzo srl e all’ex consigliere Odorizzi.

Dopo aver illustrato la situazione societaria e i legami personali, ho chiesto al Ministro se fosse il caso di intervenire con iniziative ispettive presso gli uffici giudiziari di Trento.

Nella risposta (5/11690), il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, dopo aver affermato di aver raccolto gli elementi per approfondire la vicenda direttamente dai giudici in oggetto, ha dichiarato di ritenere che, allo stato attuale, non via sia una palese violazione degli obblighi di astensione ma che, tuttavia, la vicenda sia ancora in corso di valutazione da parte della competente articolazione ministeriale.

Nella mia replica ho sollecitato il Governo a valutare attentamente la questione, anche alla luce dei rischi concreti di infiltrazione della criminalità organizzata, in particolare della ’ndrangheta, in un settore come quello del porfido, dove le concessioni per l’attività estrattiva vengono assegnate da decenni per affidamento diretto.

Riccardo Fraccaro
Deputato della Repubblica Italiana MoVimento 5 Stelle