«Riforma dei vitalizi regionali» o «fuga col malloppo»?


Comunicato Stampa inviato ai principali quotidiani locali ed ignorato da:
quotidiano corriere del trentino barrato

quotidiano adige barrato

È notizia di oggi che per pagare vitalizi, indennità e spese varie il Consiglio Regionale andrà ad intaccare gli accantonamenti del Fondo di garanzia e del mitico Fondo family (che doveva servire per progetti di utilità sociale…) rispettivamente per 12,3 milioni e per 11 milioni. Si tratta di una scelta dettata dal fatto che la Regione non passa più al Consiglio denaro per la gestione ordinaria.
Allo stesso tempo conferma ciò che il M5S ripete da sempre sulla cosiddetta «riforma dei vitalizi» messa in atto a più riprese e con tutti i noti fallimenti fra il 2012 ed il 2014.
Esiste infatti una sentenza della Corte Costituzionale (la n. 446 del 2002) con la quale è stata sancita la possibilità di ridurre pensioni, indennità e vitalizi qualora l’equilibrio di bilancio dell’ente erogatore sia a rischio.
Esattamente quanto avvenuto in Trentino A.A.
Considerato che la maggioranza mira a ridurre la Regione a ramo secco, da tempo era noto che, con il taglio delle entrate tributarie, si sarebbe in ogni caso dovuto intervenire sui vitalizi in essere, sforbiciandoli fino a ripristinarne la sostenibilità finanziaria.
Si è scelta invece una strategia molto più sottile: sbandierare per riduzione dei privilegi la spartizione anticipata di 96 milioni di euro di patrimonio, massimizzando il profitto degli interessati prima che sulla questione si fosse costretti ad intervenire con tagli effettivi.
Chi è contento di questo sistema continui a votarne gli artefici.
Per gli altri l’alternativa è una sola e si chiama M5S.

Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle