Rogo Torre Civica: quanto sarebbe costato un impianto anti incendio e quanto ci costerà sistemarla di nuovo?

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Il consigliere comunale di Trento Andrea Maschio ha presentato un’interrogazione con la quale chiede lumi in merito all’incendio della torre civica a seguito dei risultati delle indagini: «Nei giorni immediatamente successivi all’incendio avevamo chiesto di evitare polemiche strumentali e raccomandato di attendere l’esito delle indagini prima di lanciarsi in valutazioni che avrebbero potuto venir smentite dai fatti. Ebbene, a quanto risulta la procura ha archiviato il fascicolo ritenendo l’accaduto privo di rilevanze penali. Inoltre i vigili del fuoco hanno escluso che il rogo possa essere di origine dolosa attribuendolo piuttosto ad un probabile guasto del sistema elettrico, che risultava comunque a norma. Ora, dopo aver verificato come l’incendio sia stato con ogni probabilità frutto di un cortocircuito, viene da fare alcune valutazioni sui costi che un problema di per sé banale comporterà per le casse cittadine e per l’erario. Come tutti sanno infatti, il restauro della torre civica era stato finito da qualcosa più di un anno. Ora, al di la delle responsabilità specifiche, vorrei sapere nel dettaglio dal sindaco, quanto sia costato quel restauro, quanto si preveda costi la sistemazione della torre civica dopo l’incendio e quanto sarebbe stato il costo da affrontare per dotarla di un semplice sistema di allarme anti incendio e di spegnimento automatico. Perché se è vero che la legge in strutture come la torre civica non prevede l’obbligatorietà del sistema anti incendio resta comunque innegabile che con un minimo di lungimiranza in più si sarebbe potuto evitare il rogo, e siccome l’ultimo intervento sulla torre è vecchio di un anno e mezzo circa e non di 30 o 40 anni, ci pare doveroso valutare quanto questa mancanza di attenzione costerà ai cittadini. Che un intervento non sia obbligatorio non significa che non debba essere effettuato, specie quando in ballo c’è la sicurezza di cose e persone. La nostra opinione è che in questo caso, per effettuare un ben strano risparmio e magari spendere i soldi in cose meno essenziali, si sia finiti col mettere a rischio un manufatto simbolo per la città e col creare un aggravio ed un danno oneroso ed evitabile alle casse pubbliche».

Uff. Stampa
M5S Trentino