Rovereto: Gli assessori Tomazzoni, Bortot, Plotegher, il Sindaco e l’assessore lagarino Bettinazzi si dimettano


Golf si, golf no.

Questo sarà il dibattito del prossimo periodo in città, e non solo.
Potrebbe essere un elemento di sviluppo o un danno territoriale assoluto?
Potrebbe riqualificare una zona che oggi è un misto di selvaggio biotopo, discarica (abusiva e legale) e industriale, oppure risultare l’ennesima speculazione edilizia fine a sè stessa?
Questo ragionamento va sviscerato, discusso, partecipato. Tenteremo di farlo oggi e nei prossimo periodo.
Ma il tema è anche un altro. Una coalizione che si è presentata alla città criticando la precedente per scarso ascolto e condivisione, si è dimostrata essere talmente sorda alle sue stesse parole da non permettere ai suoi stessi componenti di poter valutare un tema così impattante come un 18 buche di 40 ettari in una zona di 50…
Si, perché le parole del Sindaco dell’altra sera sono state chiare: abbiamo esposto il tema qualche giorno fa in riunione di maggioranza. Prima il nulla.
Il nulla per il Consiglio, e poco importa a mio avviso, ma soprattutto il nulla per la popolazione. La quale in fin di conti deve “solo” pagare il conto delle fantasie megalomani pseudoimprenditoriali di una maggioranza che propone – senza dichiarare cosa – senza uno straccio di studio economico-ambientale.
La legge è chiara. Per proporre un investimento occorre uno studio preliminare di fattibilità economico-finanziaria. Ovvero si chiede alla politica, semplicemente, che obiettivo ha, che opzioni ci sono per ottenere quell’obiettivo, quali di queste opzioni costa meno ed è più efficace. Uno studio normato dalla legge. Con esperti esterni ed indipendenti, con tanto di dibattito.
Scrivere in una delibera “riqualificazione” sembra invece essere il modo per aggirare tutto ciò. Certo, siamo italiani e abbiamo la capacità di scrivere una legge e trovare immediatamente il modo per aggirarla; in questo il Sindaco si sta dimostrando maestro. Ma che tristezza.
Fin qui i fatti.
La giunta presenta il conto alla città: dateci 2 milioni e 600 mila €, poi chiudete gli occhi e aspettate che ve ne chieda altri. Per fare cosa, qualche ingenuo potrebbe chiedere, non si deve sapere. Si sa solo che è il primo acconto.
In un tempo in cui la politica di professione non è propriamente in salute, in cui persone che si ispirano a una democrazia cristiana che ha portato all’orlo del  fallimento l’Italia non dovrebbero neppure sedere in Consiglio Comunale, l’idea che questi diventino anche imprenditori con i soldi dei contribuenti mi lascia alquanto perplesso.
Se fosse arrivato un imprenditore proponendo di costruire un campo da golf l’amministrazione avrebbe chiesto studi particolareggiatissimi sul consumo di acqua, inquinamento, tipologia di accesso, ricadute sul territorio. Avremmo avuto passaggi in commissione urbanistica, ambiente, forse anche politiche sociali. Eppure questi avrebbe proposto un golf con soldi suoi, su un terreno suo, rischiando egli stesso il proprio capitale.
Se lo vuole fare il consigliere Bettinazzi invece tutto ciò non serve. Se l’idea la condivide davanti a un caffè con l’assessore Bortot, tutto ciò serve ancora meno. Se poi arriva nelle mani del Sindaco arrivano pure i soldi dei cittadini.
E il cerchio si chiude.
Parlo dell’assessore Bettinazzi perché è persona schiva, parla poco in consiglio, direi quasi mai, se non quando si trattano argomenti a lui particolarmente cari. Questo evidentemente lo era perché ha preso la parola ben 2 volte distraendosi dal torpore serale.
Il golf è però il tema.
In questi giorni mi sono confrontato con molte persone. Molti ambientalisti veri, non politici camuffati. Ma anche persone normali che dicono: perché no?
Gli ambientalisti negano e bollano come falsità le parole dell’assessore di Rovereto Tomazzoni e della Comunità di Valle Bettinazzi di eco sostenibilità di un campo da golf. Se è vero che si sono fatti passi avanti, è anche vero che per avere un prato verde 365 giorni all’anno occorre bagnarlo, concimarlo, trattarlo tutti i giorni. E il concime non sarà naturale. Difficilmente un golfista pagherà per camminare in un green concimato di letame fresco. I caprioli che il Bettinazzi racconta passeggino beati nel campo prova attuale, non avranno più il posto per vivere quando il 90% della loro area sarà occupata dai percorsi quotidianamente rasati da mezzi meccanici, recinzioni per difendere la sicurezza di giocatori e pubblico, dalle costruzioni per il club e le residenze annesse.
Il racconto bucolico che ci vorranno sussurrare in questo periodo sarà la favola disneyana di un mondo in cui i “bambi” mangiano dalle mani di Cenerentola.
Racconti che servono ai bambini per rilassarsi e addormentarsi felici di vivere in un mondo di buoni.
Ma questa è la realtà. E la realtà si trasforma in ruspe, guardie armate, colate di cemento.
Tanto vale costruire un aeroporto.
C’è un altro piccolo intoppo.
Il luogo è la Ruina Dantesca. Descritta nel 1300 da chi, sommo poeta, consegnò alla storia la nostra lingua. Trasformare un luogo storico letterario in un misero e privato campo da golf (golf roccioso lo ha definito l’ignorante giunta, nel senso che ignora che i luoghi storici non possono essere riqualificati stravolgendoli), è degno di un manipolo di speculatori edilizi.
Tali sono evidentemente i nostri governanti.
Visto che 4 assessorati comunali e uno lagarino sono stati coinvolti in questa assurda richiesta di finanziamento, questi si dovrebbero vergognare e dimettersi all’istante.
MoVimento 5 Stelle – Comune di Rovereto
Portavoce consigliere comunale – Paolo Vergnano