Sardagna: Riattivazione discarica per inerti


La frana c’è, anzi no.

Le “antiche” affermazioni del geologo della PAT vengono ribadite anzi no.

Correva l’anno 2016 in Commissione ambiente e lo stesso tecnico provinciale diceva testualmente:

  • “La PAT non ha mai avuto l’incarico di studiare la frana per cui non può entrare ulteriormente nel merito e la responsabilità di questa scelta è peraltro della dirigenza precedente.”;
  • “Spetta al tecnico geologo di Sativa fare lo studio geologico della stessa”
  • “Non è mai stata commissionato uno studio sulla frana alla PAT, abbiamo solo alcuni dati degli inclinometri che ci permettono di dare dei pareri in merito all’opportunità di posizionare materiale di riporto al piede ma non vi è ad oggi alcun calcolo in merito”
  • alla domanda se in caso di caduta di questa frana esistesse pericolo per persone o cose si è risposto “Non c’è pericolo per le persone!”.

Ebbene ieri si è detto molto per fare chiarezza ma pare che l’effetto di quelle parole abbiamo portato solo confusione

E’ stato ribadito che la frana c’è ma che la stessa va intesa tecnicamente. Non è un evento previsto catastrofico bensì un piccolo movimento che va attenzionato e che necessita di un intervento.

Fra gli interventi possibili proprio quello di portare del materiale alla base del piano di scivolamento.

Questo e ri-cito testualmente: “se ci si vuole fare sopra qualcosa perché altrimenti è impossibile ”

“In caso di caduta della frana il materiale non investirà case o persone ne la parte sottostante nella città di Trento.”

Nessun cenno a altre soluzioni di intervento di messa in sicurezza del versante. Nessun cenno ai tempi di intervento previsti in 15/20 anni ad essere ottimisti.

Nessun cenno da parte APSS, SAVA e APPA sulla certezza che il materiale, che sarà derogato con un 3x, avrà lo stesso identico impatto ambientale e sanitario del materiale concesso originariamente.

Una nota positiva c’è tuttavia. Il dirigente di SAVA, dott. Anderle, ha affermato che valuteranno la possibilità di escludere alcuni codici tra cui le scorie nere di acciaieria e le ceneri. Speriamo bene.

Anzi permalosità e aggressività davanti alle rimostranze di cittadini esasperati da decenni di gestione di un territorio che definire “ripristino ambientale” grida vendetta

Una cosa è certa. L’Assessore Tonina ha detto e specificato che ormai non può più fare nulla se non ascoltare le lamentele senza poter cambiare ciò che ormai è nella sostanza stato deciso dagli altri.

Direi che l’utilità dell’Assemblea pubblica di ieri si è persa tra i rifiuti le domande su soluzioni alternative in merito al movimento franoso e ai codici restano aperte.

APT ed elargizioni comunali

MoVimento 5 Stelle Trentino

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