Scandalo vitalizi: il caso dell’indispensabile ma rinviato a giudizio Tappeiner

Prendiamo atto della risposta del 9 febbraio scorso della Giunta regionale alla nostra interrogazione n. 79 del 20 novembre 2014 ma rimaniamo stupiti di fronte alle parole della CCIAA di Bolzano e dall’immobilismo della Giunta.

Appurato che Tappeiner risulta non avere al momento alcun incarico presso il Consiglio o la Regione, è ingiustificabile la posizione dell’organo camerale di continuare ad avvalersi di un consulente che è rinviato a giudizio per truffa aggravata e turbativa d’asta e di non valutare nemmeno una sospensione della collaborazione in attesa degli esiti giudiziari. Altrettanto fuori luogo risultano gli aggettivi “imprescindibile” e “modesto” per definire il rapporto con Tappeiner che è bene ricordare essere stato tra i manager più pagati e che, grazie alle sue “note” consulenze professionali, ha fatto lievitare gli acconti dei vitalizi a favore dei consiglieri regionali e a danno dei cittadini trentini alto atesini.

È criticabile anche la posizione che esprime la Giunta la quale non si limita ad affermare che “non può” entrare nel merito nelle decisioni della CCIAA, in quanto ente dotato di propria autonomia decisionale, ma che “non vuole” intromettersi in tali questioni discrezionali, probabilmente “scomode”, scordandosi volutamente della legge regionale sulle CCIAA e della loro dipendenza finanziaria dalla Regione. In pratica le tasse dei contribuenti passano per quest’ultima e vanno alla CCIAA che decide di pagare con esse un rinviato a giudizio implicato nello scandalo dei vitalizi.

In questo modo il cerchio si chiude di nuovo a protezione dei componenti e dei cortigiani della casta che non intende nemmeno fare un passo indietro di fronte agli atti della magistratura.