Un brutto risveglio!


Si apprende dai quotidiani di uno stoccaggio di notevoli dimensioni, (220 metri cubi di materiale di dubbia natura e provenienza) in zona artigianale a Ceniga, adiacente al capannone che fino a pochi mesi fa vedeva, fra le altre, l’attività ludico /commerciale, denominata Gigajoy (i cittadini ricordano ancora la presenza benedicente del nostro Sindaco Vittorio Fravezzi al momento dell’inaugurazione). Siamo a Ceniga, frazione che dista in linea d’aria poche centinaia di metri dal centro di Dro e quindi dal Municipio, ove la natura e il verde sono ancora un bene a cui i Cittadini tengono molto e si cerca di preservare in ogni modo. Fa riflettere dunque il fatto che nessuno fosse al corrente di quanto stava avvenendo: viene da chiedersi come mai su un territorio di estensioni limitate qual è il nostro, possano accadere siffatti episodi che ricordano più la famigerata Terra dei Fuochi del Sud Italia che non il verde Trentino con la sua “farfalla” e nella fattispecie la perla turistica dell’Alto Garda.

Per questo il MoVimento 5 Stelle di Dro, ha provveduto immediatamente a predisporre un documento per interrogare l’amministrazione al fine di conoscere se qualcuno sapeva di quanto stava accadendo sul suolo comunale.

Il nostro Territorio non è purtroppo esente da situazioni del genere; basti pensare al sequestro preventivo da parte della Magistratura della discarica della Maza di Arco per la fuoriuscita dei liquami di percolato del marzo del 2010 e nello stesso periodo ricordiamo la bonifica agraria sul monte Varino in loc. Calvarine, dove è dovuta intervenire la Magistratura, riscontrando gravi irregolarità e ponendo sotto sequestro l’intera area per diversi anni (in entrambi i casi, il referente politico era Vittorio Fravezzi, nella duplice veste di Sindaco di Dro e di Presidente dell’allora Comprensorio C9, ora Comunità di Valle).

Per tornare nel nostro Comune, citiamo il campo di tiro al piattello, ora chiuso, che potrebbe aver lasciato sul terreno residui pericolosi per l’ambiente, primo fra tutti il piombo; anche in questo caso il MoVimento 5 Stelle di Dro ha presentato in data 27 agosto 2018 una capillare interrogazione per avere notizie dall’amministrazione sulla pulizia effettuata, sull’eventuale beneplacito degli organi di sorveglianza provinciali, così da tranquillizzare i cittadini circa i pericoli per l’ambiente e per ogni forma di vita.

Non dobbiamo spostarci che di poche decine di metri da quella zona per ritrovare la storica discarica che per decenni aveva visto conferire da parte dei droati ogni sorta di materiale. Discarica per la quale abbiamo richiesto diversi mesi or sono la documentazione. Stiamo ancora attendendo fiduciosamente e con la caparbia che ci contraddistingue; presupponiamo però che l’area non sia mai stata bonificata, ma semplicemente coperta con del terreno e ora coltivata a vigneto. Anche qui a memoria dei residenti non si ricorda un intervento di bonifica per quei materiali che oggi per legge devono essere smaltiti con apposite procedure.

Un’amministrazione attenta e presente sul territorio, che sappia far dialogare agricoltura e turismo, non può e non deve lasciare il minimo dubbio che possa riguardare l’integrità dell’ambiente e la salute di chi ci vive; i bambini e le loro famiglie e il territorio inteso come unità indissolubile tra rispetto della natura e dinamica dell’economia sostenibile sono sicuramente due delle tematiche prioritarie.
Il nostro Mo
Vimento non accetterà una mancanza di presa di posizione da parte dell’amministrazione: nel caso venisse confermata, dalla Magistratura la dinamica dei fatti e si configurassero reati ambientali, vogliamo vedere se l’amministrazione comunale di Dro, avrà almeno la dignità di costituirsi parte lesa. Questo e molti altri interrogativi il MoVimento 5 Stelle di Dro ha posto all’amministrazione comunale.

Scaricare le responsabilità sulla Provincia e i suoi tecnici, è un giochino che non è accettabile, soprattutto da parte di chi esibisce con sussiego un giorno sì e l’altro pure, le proprie conoscenze e il proprio potere in quel di Trento. Essere sempre al corrente di quello che avviene sul proprio suolo, intervenire e chiedere spiegazioni dell’operato, soprattutto quando la Provincia decide di spendere denaro, indiscutibilmente pubblico, fa parte dei doveri di diligenza del buon amministratore, capace di controllare che i lavori eseguiti “in casa propria” siano fatti nel migliore dei modi, vigilando che non vi siano sprechi, né cattive realizzazioni. Sicuramente non serve la mancanza di polso, l’assenza di volontà, di amore e di rispetto la Comunità, a cui si va a chiedere il voto ogni 5 anni e nulla più.

I consiglieri comunali Dro MoVimento 5 Stelle Alto Garda e Ledro

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