Ciclabile del lago d’Idro: la pista delle chimere

Non esistono analisi di flusso e previsionali sul traffico ciclopedonale tra la provincia di Brescia, la valle Sabbia e la valle del Chiese ovvero tra l’enorme bacino di cicloturisti della Lombardia e le valli Giudicarie: questa è la risposta della Giunta provinciale di Trento a una nostra interrogazione risalente all’agosto 2016 (int. 3459/XV – testo integrale a piè di pagina).

Apprendiamo inoltre che nemmeno un euro sarà destinato alla valorizzazione e alla messa in sicurezza dei tracciati e dei sentieri che collegano il comune di Bondone e il Bresciano sulla sponda orientale del lago d’Idro. A riguardo c’è da augurarsi che il Gruppo Sentieri Attrezzati Idro 95 continui ad operare fattivamente sul territorio per colmare le lacune della politica e per garantire il mantenimento e l’attrattività turistica dei percorsi intorno al lago.

A dispetto delle dichiarazioni salvifiche degli esponenti della Giunta provinciale trentina sul futuro del lago d’Idro e degli ennesimi proclami elettorali che annunciano l’anno 2018 come l’anno delle ciclopedonali nelle Giudicarie (i proclami del 2015 sono ancora inattuati – Int.2204/XV del 15 ott 2015), le prospettive di sviluppo della ciclabile dalla valle del Chiese lungo le sponde del lago d’Idro invece rimangono buie. Infatti, dei circa 45 milioni di euro che saranno spesi attingendo al fondo dei comuni confinanti, nulla è stato investito per lo sviluppo della mobilità sostenibile e della rete dei sentieri da trekking che circondano l’Eridio. Esclusa una fettina di 1,5 milioni di euro che saranno destinati alla valorizzazione della Rocca d’Anfo, tutte le risorse saranno riversate in nuove opere stradali, tra le quali spicca l’ineffabile tunnel della Valvestino.

Tra le cattive notizie ne esiste però una buona. A seguito dell’approvazione dei due ordini del giorno del M5S (227/XV e 273/XV), il servizio provinciale che si occupa di infrastrutture avrebbe eseguito uno studio di fattibilità per la realizzazione della ciclopedonale del lago d’Idro.

Per effettuare accertamenti sulla consistenza dello studio abbiamo presentato un’istanza di accesso agli atti. E’ chiaro infatti che, quando si tratta di adottare provvedimenti per il rilancio dell’economia locale delle valli periferiche, l’amministrazione trentina e quella lombarda abbiano la tendenza a rinviare le scelte al futuro e debbano perciò essere costantemente monitorate.

Il M5S proseguirà pertanto con la sua azione di controllo e di impulso affinché dai proclami si passi ai fatti assicurando così una miglior qualità della vita alle comunità locali e delle opportunità di crescita per il comparto turistico.

Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle

* * * * *

INTERROGAZIONE N. 3459/XV del 24 agosto 2016
Collegamento ciclopedonale Valle Sabbia-Lago d’Idro-Valle del Chiese

Premesso che

L’11 ottobre 2006 fu approvata la mozione n. 40/XIII “Progetto interregionale per la tutela e la valorizzazione del lago d’Idro” per articolare insieme all’amministrazione lombarda un piano pluriennale per il risanamento e la promozione del lago anche sul mercato turistico internazionale. L’attuazione di tale mozione produsse esiti nel breve periodo, soprattutto per trovare un accordo provvisorio sulla regolazione del lago e per tutelare il sito di importanza comunitaria (SIC IT3120065), tuttavia non ebbe la continuità necessaria per realizzare gli ambiziosi obiettivi dell’Accordo di programma disposto dall’articolo 89, comma 1, lettera e) del d.lgs. 112/98 , il quale prevedeva l’istituzione del Comitato di coordinamento, che vedeva coinvolti, con la Provincia autonoma di Trento e la Regione Lombardia, i comuni rivieraschi sia trentini che lombardi, nonché i comuni rivieraschi del Chiese del Trentino e rispettivamente della Lombardia. Anche il progetto interregionale proposto nella mozione per la valorizzazione e la promozione turistica del lago d’Idro, coinvolgendo le aziende provinciali/regionali per il turismo e le locali associazioni/consorzi pro loco trentine e lombarde non produsse i risultati sperati. L’opera pubblica incompiuta di Idroland nel comune di Bondone ne è la più palese dimostrazione.

In allegato alla deliberazione n.11 del 30 giugno 2016 del Comitato per la gestione dell’intesa del Fondo Comuni Confinanti è riportata una sintesi della Convenzione tra Provincia Autonoma di Trento, Regione Lombardia e Provincia di Brescia sul lago d’Idro / Valle Sabbia. Nel testo si afferma che negli ultimi mesi gli uffici di Regione Lombardia e della Provincia Autonoma di Trento, insieme alla Provincia di Brescia, hanno definito il testo di una Convenzione tra i due Enti, che si propone di perseguire la riqualificazione, la salvaguardia ambientale, la sicurezza idraulica ed il potenziamento dell’attrattività turistica dell’intero comparto del Lago d’Idro e dell’Alta Val Sabbia, attraverso lo sviluppo ed attuazione di specifiche linee di intervento. Si afferma che la Convenzione ha per oggetto la condivisione di linee progettuali di valorizzazione dell’area vasta del Lago d’Idro, la definizione dei relativi obblighi reciproci nonché, più in generale, la gestione coordinata delle risorse idriche del bacino idrografico del fiume Chiese anche in attuazione di quanto indicato dalla D.G.R. VIII/7572 del 27/06/2008 e ai punti 12 e 13 della D.G.P. n. 1710 del 3 luglio 2008. Tra gli interventi di valorizzazione dell’area è previsto un impegno politico delle suddette amministrazioni per la promozione di un percorso ciclopedonale sul periplo del lago d’Idro come priorità.

Con deliberazione n.X/5496 del 2/8/2016 la Giunta della Regione Lombardia ha approvato lo schema di Accordo di collaborazione tra Regione Lombardia, Provincia Autonoma di Trento e la Provincia di Brescia, ai sensi dell’art. 15 della legge 241/90 e ss.mm.ii., per la valorizzazione dell’area vasta del Lago d’Idro e per la gestione coordinata delle risorse idriche del bacino idrografico del fiume Chiese e ha contestualmente revocato la DGR 4521 del 10/12/2015.

Tra gli interventi di valorizzazione contenuti nel suddetto schema di accordo, al punto c), è previsto un impegno programmatico per intervenenti di fruibilità turistica ed in particolare un impegno per la promozione di un percorso ciclopedonale sul periplo del lago d’Idro. Gli Enti sottoscrittori si impegnano a promuovere il percorso ciclopedonale ad anello sviluppato per una lunghezza di circa 23 km e 800 m sul periplo del lago d’Idro che consentirà di incrementare la fruibilità del lago e delle sue rive potenziandone l’attrattività turistica; per questo si conviene che questo intervento debba avere carattere di priorità del prossimo periodo di programmazione del Fondo Comuni Confinanti (2019-2020) e, pertanto, si impegnano a riservare le somme necessarie alla sua realizzazione, secondo i costi e i tempi di seguito stimati nell’Allegato C.

Secondo lo studio di fattibilità il percorso di 23,8 km si snoderebbe lungo le direttrici sponda Caffaro (A) Ponte Caffaro (B)- Anfo (C)- Tre Capitelli (D)- Idro Est (E)- Idro Ovest (F)- Vantone (H)- Vesta(I)- Prato della Fame (L)- Spiaggia Contrabbandieri (M)- galleria (N) -Lido Baitoni (P) – sentiero innamorati (Q). Il percorso sarebbe suddiviso in tratte con differenti tipologie d’intervento: interventi A – C – E – G: con lavori di modesta entità di allargamento della sede da circa 1,50 a 2,20-2,50 m oppure lavori di asfaltatura; interventi M – N: con la realizzazione di gallerie; interventi F e P: con costruzione di ponti e/o passerelle; interventi L – O con un nuovo tracciato su sedime esistente; interventi B e D con un nuovo tracciato su sedime esistente per cui esiste già il progetto esecutivo redatto dalle amministrazioni locali lombarde; interventi I – Q trattasi di sistemazioni di strade comunali esistenti da adibire a ciclopedonali con larghezza di 3,50 m, che possono essere utilizzate anche per uso promiscuo. Tali interventi andrebbero a integrarsi con la rete ciclopedonale trentina realizzata dalla Comunità delle Giudicarie, ai sensi dei commi 9 e 10 dell’art. 8 della L.P. 16 giugno 2006, n. 3 – D.G.P. n. 32/2015.

Lo studio di fattibilità prevedrebbe le seguenti voci di spesa: spese tecniche euro 556.000; realizzazione opere 6.959.000; altre spese (espropri, sottoservizi e imprevisti) euro 696.000; oneri fiscali euro 1.807.000. Il costo totale del progetto sarebbe di euro 10.018.000,00. La progettazione esecutiva avverrebbe nel 2020, l’inizio dell’attività di progetto nel 2021 e la fine attività di progetto nel 2023.

In data 28 luglio 2016, con un emendamento proposto dalla giunta della provincia autonoma di Trento, è stata approvata dal consiglio provinciale la proposta di ordine del giorno n. 1/138/XV “Completamento del collegamento ciclopedonale Valle Sabbia-Lago d’Idro-Valle del Chiese” collegato al disegno di legge n. 138/XV di iniziativa giuntale “Assestamento del bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari” approvato poi in aula nella medesima data e convertito in legge. Il dispositivo dell’ordine del giorno prevede di mantenere alto l’impegno per l’utilizzo dei fondi destinato ai comuni di confine dell’Alta Valle Sabbia e a valutare le modalità tecnicamente e finanziariamente sostenibili per completare il collegamento ciclo-pedonale Valle Sabbia-Lago d’Idro-Valle del Chiese, sulla base delle risorse disponibili.

L’interesse pubblico per il completamento del collegamento ciclo-pedonale Valle Sabbia-Lago d’Idro-Valle del Chiese è stato rappresentato anche in ambito parlamentare nell’interrogazione 4/12989 depositata presso la Camera dei Deputati in data 27 aprile 2016. Nell’atto parlamentare, oltre a richiamare l’attenzione sulla necessità di ottemperare alle disposizioni della Convenzione per la protezione delle Alpi e del testo unico dell’ambiente si chiede di favorire, nel quadro della programmazione negoziata tra province di Trento e di Bolzano, Regione Lombardia e regione Veneto, in ordine agli accordi di programma siglati in seno al Comitato paritetico per la gestione dell’intesa del Fondo Comuni Confinanti, l’attuazione di progetti strategici nell’ambito della mobilità sostenibile e delle infrastrutture cicloturistiche, volti a connettere le reti ciclabili delle province e delle regioni in questione con il sistema nazionale di ciclovie turistiche e a facilitare la fruizione turistica dei comuni confinanti con le province autonome di Trento e di Bolzano e dei territori contermini. Nell’atto si prospettano altresì le opportunità di sviluppo locale facendo riferimento specifico alla risoluzione del Parlamento europeo del 27 settembre 2011 (P7–TA(2011)0407) «sull’Europa, prima destinazione turistica mondiale — un nuovo quadro politico per il turismo europeo» (2010/2206(INI)).

La sponda di lago che va dall’estuario del fiume Chiese e arriva fino alla località Vesta si caratterizza per l’alto valore naturalistico e paesaggistico, una peculiarità che come noto non consente la costruzione di infrastrutture di tipo ciclopedonale, le quali determinerebbero danneggiamenti significativi ed irreparabili all’ecosistema lacustre. Nella parte pianeggiante, tra l’estuario e porto Camarelle di Baitoni è situato un biotopo che fa parte della rete Natura 2000, il quale è circondato da un passaggio ciclopedonale in legno costruito per preservarne le specie animali e vegetali che lo popolano. Nella parte che va da porto Camarelle a località Vesta il paesaggio si trasforma. L’aerea si caratterizza da pareti rocciose strapiombanti miste a boschi con erbusti e alberi d’alto fusto, un habitat unico per la nidificazione dei ninni bruni e per altre specie animali. La diversità della vegetazione è notevole: esemplari di tasso, castagno, carpine, rovere nonché di Limonella (Dictamnus albus) e di Ginestra spinosa (Genista germanica).

Su tale sponda insistono tuttavia dei percorsi panoramici. Uno di questi da qualche anno è stato ripristinato ed è oggetto di manutenzione da parte Gruppo Sentieri Attrezzati Idro 95. Si tratta dei sentieri dei Contrabbandieri e dei Tralicci, percorsi da trekking che il predetto gruppo ha classificato di difficoltà “E” essendo caratterizzati da tratti difficili attrezzati con fune metallica ed esposti a tratti impervi e scoscesi. I sentieri incrociavano l’antico confine italiano con l’impero austro-ungarico e l’attuale confine bresciano con il Trentino. Il termine “contrabbandieri” deriva proprio dall’attività di scambio di zucchero e tabacchi tra l’Austria e l’Italia nei tempi passati. Sfortunatamente il sentiero dei Contrabbandieri è stato teatro di incidenti mortali per un utilizzo improprio dello stesso da parte di ciclisti.

L’altro percorso è stato realizzato dal Gruppo Sentieri Attrezzati Idro 95 circa tre anni fa. Si tratta di una via ferrata che collega Baitoni a Vesta, la cosiddetta “Ferrata delle Sasse”, e che ha reso possibile il transito pedonale a lago in sicurezza con un imbrago, noleggiabile nei punti informazioni presenti in prossimità. Un’eventuale ciclabile a lago sul versante orientale oltre a produrre danni naturali incalcolabili si sovrapporrebbe quindi ai sentieri dei Tralicci e dei Contrabbandieri e a questa ferrata lunga circa 4 km cancellandola.

Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per conoscere

  1. se, in ordine al collegamento ciclopedonale prospettato nelle premesse, relativamente alla sponda occidentale del lago d’Idro, la Provincia Autonoma di Trento abbia effettuato delle analisi e delle proiezioni sul flusso di ciclisti e di pedoni con destinazione e provenienza dalla Valle del Chiese o, in caso contrario, se abbia intenzione di eseguirla,

  2. se i soggetti pubblici lombardi abbiano chiesto il supporto e la compartecipazione della Provincia Autonoma di Trento per la definizione dello studio di fattibilità per la realizzazione del tratto ciclopedonale per collegare i centri abitati Ponte Caffaro, Anfo e Idro e se tale studio sia stato reso pubblico,

  3. se siano state adottate iniziative o se si intenda adottarle per tutelare il patrimonio naturale lacustre e per evitare interventi che possono deturpare il paesaggio della sponda nord-orientale del lago e nello specifico nell’area compresa tra la località di Vesta (comune di Idro) e il lido di Baitoni (comune di Bondone),

  4. se la Provincia Autonoma di Trento intenda contribuire alla messa in sicurezza e alla manutenzione e dei sentieri da trekking dei Contrabbandieri e dei Tralicci nonché alla predisposizioni di segnaletica per la divulgazione di informazione ai turisti e per l’indicazione dei comportamenti da assumere nei tratti più pericolosi.

RISPOSTA ASSESSORE Mauro Gilmozzi – 10 marzo 2017

In riferimento all’interrogazione in oggetto, si comunica quanto segue.

Punto 1.

Al momento non sono state fatte analisi di flusso sul traffico ciclopedonale tra le Giudicarie e il territorio Bresciano del lago d’Idro.

Punto 2.

Lo studio di fattibilità per il completamento del percorso ciclopedonale è stato eseguito dal competente Sevizio provinciale in materia di infrastrutturazione ciclopedonale, su indicazione della Giunta provinciale, tenendo conto delle opere in corso ed in progetto, nonché della realizzazione della fognatura intercomunale tra Idro e Anfo (BS).

Lo studio di fattibilità, avendo come unica finalità quello della verifica della sostenibilità tecnica e finanziaria, non ha avuto, ad oggi, alcuna forma di divulgazione partecipativa.

Ovviamente, qualora l’esito politico delle intese tra territori confinanti e Provincia preveda l’inserimento dell’opera negli strumenti di programmazione provinciali, le successive fasi di progettazione vedranno le usuali forme di informazione e partecipazione previste dalla normativa vigente.

Punto 3.

Come citato al punto 1., vanno fatti tutti gli approfondimenti, soprattutto sul territorio lombardo, per valutare la soluzione ambientalmente più sostenibile.

Punto 4.

In Comune di Bondone, località Baitoni, è individuata l’area protetta Riserva naturale provinciale Lago d’Idro, già denominata come biotopo e istituito con delibera di Giunta Provinciale n. 280 del 18 gennaio 1994. E’ un’area di 15,3 ettari che tutela gran parte della sponda trentina del Lago d’Idro e la sua zona interna, lungo le direttrici del Rio Re e del Rio Fosson.

L’area protetta Lago d’Idro ha un’importanza sopratutto avifaunistica, in quanto si colloca lungo un corridoio migratorio che dalla pianura padana attraversa le Alpi. E’ luogo di sosta e riproduzione per gli uccelli sopratutto acquatici.

L’area è importante anche per la presenza, lungo le sponde lacuali e lungo i rii, di habitat umidi di pregio a livello europeo.

Per queste caratteristiche è stata inserita fra le Aree protette Europee quale Zona Speciale di Conservazione (direttiva europea Habitat) e Zona di Protezione Speciale (Direttiva europea Uccelli). Nel 2004/2005 l’area è stata oggetto di un restauro naturalistico a cura del Servizio provinciale al quale compete la gestione delle aree protette. I lavori sono stati finanziati attingendo anche da fondi europei.

Grazie alla rinaturalizzazione delle sponde del lago e al ringiovanimento del canneto, si è reso l’ecosistema più stabile da un punto di vista ecologico e più funzionale sopratutto per la componente avifaunistica in migrazione.

Accanto a tali opere è stato realizzato dalla Provincia, sul periplo della Riserva, un percorso ciclopedonale che, dall’abitato di Baitoni, conduce in provincia di Brescia, attraversando il fiume Chiese.

All’interno dell’area protetta Lago d’Idro è stato realizzato un percorso attrezzato pedonale che fa conoscere le principali caratteristiche naturalistiche dei luoghi. Di grande interesse sono le due torrette di osservazione, dalle quali, specialmente per quella posta all’interno del lago, è possibile ammirare molte specie di fauna acquatica.

Al fine di concretizzare un’azione condivisa e partecipata, sono state create le premesse affinché la gestione dell’area protetta sia affidata ai Comuni e ad altri portatori di interessi, attraverso un accordo di programma con la Provincia per la costituzione di una Rete di riserve ai sensi dell’art. 47 della L. P. 11/2007.

In seguito sarà sviluppato in un appropriato Piano di gestione che delineerà i criteri e le azioni gestionali volte al miglioramento ecologico e allo sviluppo sostenibile dell’area protetta

Distinti saluti.
– Mauro Gilmozzi

* * * * *