Il presidio ospedaliero di Ala deve essere mantenuto

Sono Elza Calvani candidata per il Movimento 5 Stelle, insegno tedesco alla Scuola Media di Ala e, tutti i giorni sono a contatto la realtà del territorio attraverso i ragazzi e non solo.

In quanto candidata mi sento di ascoltare i problemi della bassa Vallagarina. Argomento cruciale per Ala e Avio è il destino dell’ospedale di Ala, ho letto il protocollo siglato dai due comuni e dalla Pat sulla soluzione che si vorrebbe adottare nella struttura sanitaria di Ala e credo che meno di così era difficile raggiungere, specie in prossimità delle consultazioni elettorali. Vogliono eliminare le riabilitazioni cardiologica e fisiatrica, il punto d’emergenza e l’ambulatorio di igiene dentale. Hanno impiegato più di dieci anni per organizzare un matrimonio con i fichi secchi. Tutto questo si giustifica con quella parola che il governo Monti ha usato in tutte le salse e cioè la spending review.

Forse avranno voluto studiare una formula per ottimizzare una risposta alle esigenze della popolazione. Non mi sembra sia stato questo lo spirito ma quello di seguire una politica di accentramento dei servizi ad oltranza. E’ giusto creare dei centri di eccellenza ma servono soprattutto lungodegenze e riabilitazioni distribuiti nel territorio. Potenziare le strutture ospedaliere nel territorio è un obiettivo del Movimento 5 Stelle.

A prescindere dal piccolo reparto di RSA che potrebbe essere più grande, inserire un piccolo settore per persone sole che necessitano di essere aiutate nelle terapie, in mancanza di familiari disponibili, non ritengo sia la prima risposta alle esigenze della nostra zona. Non è questa la lungo degenza.

I cittadini che hanno contribuito a costruire il programma del M5S sono convinti che nella struttura ospedaliera di Ala, al pari degli altri centri periferici trentini, si possono mantenere le riabilitazioni, aumentare i posti letto per la rsa, inserirne altrettanti per una vera lungodegenza con la presenza costante di un medico. Quest’ultimo può occuparsi anche di un punto di primo intervento per i casi minori che si presentano spontaneamente e che altrimenti vanno ad intasare il pronto soccorso di Rovereto.

Traspare dalla convenzione siglata che vorrebbero far gestire il punto d’emergenza dai sanitari di base di Ala. Se così fosse, la soluzione li porrebbe in una situazione sperequativa rispetto agli altri colleghi medici trentini. Sarebbero infatti costretti a fare turni di notte e festivi mentre gli altri continuerebbero a svolgere il loro ruolo solo nelle ore diurne feriali. Una soluzione come quella che propongono i cittadini del 5 Stelle non comporterebbe maggiori costi rispetto al protocollo della Pat perchè si tratterebbe solo di distribuire meglio le risorse nel territorio. Hanno valutato anche questo aspetto ed una volta eletti saranno in grado di dimostrarlo con i fatti.

Elza Calvani