Colpo di mano ferragostano di Rossi contro l’istruzione professionale pubblica!

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Il Consigliere Filippo Degasperi torna sulla questione scuola. Il tema è quello del nuovo contratto degli insegnanti della formazione professionale pubblica in Trentino che si sta cercando di estorcere a Ferragosto contando sull’assenza dei diretti interessati: «In questi giorni è arrivata la proposta definitiva di nuovo contratto formulata da Rossi agli insegnanti della formazione professionale pubblica trentina, e, dati alla mano dobbiamo dire che purtroppo i fatti ci hanno dato ragione. Ben lungi dall’essere la «valorizzazione» della quale aveva parlato Rossi in risposta alle nostre critiche, la proposta si configura senza mezzi termini come un vero e proprio ricatto. Premesso che gli insegnanti della formazione professionale pubblica in Trentino hanno gli stipendi più bassi ed i maggiori tassi di precariato (siamo al 50% contro il 30% circa degli altri istituti) l'”irrinunciabile offerta” di Rossi, estesa solo ai “fortunati” insegnanti della formazione professionale, consiste in una ridefinizione del periodo di lavoro dal 1° settembre al 31 luglio con 69 ore annue di attività aggiuntive (che equivalgono come minimo a 4 settimane di lavoro in più senza contare le attività connesse come scrutini, consigli di classe ecc) a fronte di un aumento della retribuzione di circa 2000 euro lordi. Da notare anche che se le ore scolastiche venissero calcolate sui 55 minuti di permanenza in classe invece che sui 60, come avviene nella scuola a carattere statale, l’aumento richiesto schizzerebbe a 120 ore annue (7 settimane in più). Infine Rossi promette che se gli insegnanti accetteranno di buon grado queste proposte capestro attiverà finalmente un concorso (già richiesto dal Consiglio provinciale all’unanimità) per permettere l’ingresso in ruolo alla bellezza di 35 insegnanti».
Dunque solo “più flessibilità” come titolava qualche mese fa una risposta piccata dell’Assessore all’istruzione? In realtà entrando nei dettagli si capisce come le cose non stiano esattamente come le presenta il presidente della Provincia.
Prosegue Degasperi: «Come al solito il trucco c’è e si vede anche. L’idea di far lavorare gli insegnanti dal 1° settembre al 31 luglio con la “gentile liberalità” della sospensione dell’attività didattica limitata ad agosto non è nemmeno sufficiente a garantire i giorni di ferie previsti dal contratto. L’aumento di 2000 euro lordi l’anno sembra tanta roba… peccato che se poi uno fa i conti scopre che al netto fanno 80 euro circa in più in busta (una cifra a caso…). Inoltre questo aumento, presentato da Rossi come sua graziosa concessione, in realtà è un atto dovuto perché il blocco dei contratti degli insegnanti è stato dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale, e quindi l’aumento in questione è anche inferiore a quello dovuto per il recupero dell’inflazione, solo che Rossi cerca di farlo pagare agli insegnanti aumentando di brutto il carico di lavoro. Infine per quel che riguarda le 35 nuove assunzioni a patto di cedere su tutto il resto, si dimostra la natura ricattatoria della proposta, visto che è conclamato come la formazione professionale pubblica abbia tassi di precariato intollerabili, e dire che si è disponibili a metterci mano solo in cambio del raddoppio dell’orario di lavoro risulta persino offensivo. Inoltre si noti bene che non si parla di stabilizzare chi opera nel settore da anni e neppure di applicare la Legge Salvaterra, che l’Assessore non ha evidentemente intenzione di rispettare nella parte in cui disciplina le assunzioni, ma di aprire un nuovo concorso pubblico, e se ci si ricorda com’è andata con la scuola materna c’è davvero poco da stare allegri».
Conclude Degasperi: «Questa operazione è un blitz che viene portato avanti di gran fretta ad agosto nel tentativo di forzare e di mettere gli insegnanti di fronte al fatto compiuto, vista la difficoltà a riunirsi in questo periodo per approvare o meno la proposta. E’ chiaro che si tratta di un’operazione studiata allo scopo di forzare la mano agli insegnanti. Spiace notare che purtroppo qualche sindacato si sia dimostrato disponibile a reggere il gioco ferragostano di Rossi, anche se riterrei utile una verifica dell’effettiva rappresentatività che per qualcuno si è rarefatta proprio in virtù delle scelte scriteriate di appoggio a Rossi ed alla sua politica punitiva nei confronti di docenti e studenti».

Uff. Stampa
M5S Trentino