Dopo Istruzione e Sanità, adesso si colpiscono anziani e disabili!

Comunicato Stampa inviato ai principali quotidiani locali ed ignorato da:
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In Trentino ormai si taglia (anche se chi comanda preferisce dire che «si razionalizza»…). Si taglia sulla scuola, si taglia sulla sanità, si taglia addirittura sul supporto alle persone bisognose e/o indigenti.
La vicenda riportata oggi dal Consigliere Degasperi rientra purtroppo in quest’ultima casistica: «Da luglio la Provincia di Trento ha introdotto l’indicatore ICEF «in via sperimentale» quale strumento fondamentale per determinare la compartecipazione del cittadino alle spese per gli interventi socio-assistenziali che lo riguardano. In pratica sono stati scelti 1500 fra anziani soli, disabili ed invalidi cui si è bruscamente intimato di fornire la dichiarazione ICEF senza spiegare ne come ne perché fossero stati selezionati e dietro la minaccia della decadenza da ogni beneficio nel caso in cui non fossero riusciti a consegnare il documento richiesto. Potete immaginarvi la reazione intimorita e sconcertata di molte di queste persone, affette da problematiche gravi o gravissime, di punto in bianco minacciate di poter perdere i supporti che a loro servono per vivere, senza una spiegazione comprensibile al di la dell’intimazione a rispondere per tempo».
Ma i problemi non si esauriscono certo qui: «L’ICEF è uno strumento grossolano ed inadeguato -continua Degasperi – non lo diciamo noi, lo dice il suo stesso inventore. Ed utilizzarlo come indicatore determinante per stabilire come e quanto aiutare delle persone in estremo stato di bisogno rappresenta una scelta folle e pericolosa. Lo prova la vicenda di una delle «cavie» della sperimentazione provinciale. Una signora anziana, disabile, che vive da sola, affetta da malattie autoimmuni e cardiopatica che ha avuto la sfortuna di venire selezionata come una delle «cavie» della sperimentazione provinciale. Ebbene, l’esempio dimostra oltre ogni ragionevole dubbio la follia dell’utilizzo dell’ICEF come determinante in queste situazioni di estremo bisogno. La signora in questione gode di un reddito da pensione di 11 mila euro all’anno. Però per l’ICEF il suo reddito sale a 36 mila euro, perché il parametro calcola quasi senza distinzione gli assegni di invalidità e il sostegno al reddito, interamente impiegati dalla signora per le frequenti e costose cure mediche di cui necessita. E si noti anche come questa persona, assegnataria di alloggio ITEA che ora rischia di perdere, non paghi 40 euro al mese ma quasi 200, per un normalissimo appartamento, mentre con le sue problematiche avrebbe bisogno di un domicilio domotico, che fra l’altro ha richiesto ad ITEA, la quale non ha ancora trovato il tempo di rispondere alla sua domanda, pur avendo a disposizione diverse di queste strutture ancora sfitte!».
Degasperi conclude con una valutazione spassionata sul sistema Trentino e su chi lo gestisce: «In queste ultime settimane si è visto come funzionino le cose. Tagli all’istruzione, tagli alla sanità, e adesso tagli anche all’assistenza ai bisognosi. In compenso milionate di euro per imprese che già in passato hanno fatto man bassa di aiuti senza invertire minimamente la rotta, megastipendi e megapremi ai dirigenti pubblici e in generale disponibilità verso le grandi opere a prescindere da ogni considerazione che non sia la spesa per il giro che essa implica (dice niente il NOT?). Tutto questo dimostra oltre ogni ragionevole dubbio quali siano le priorità di chi governa il Trentino. I soldi per la corte ci sono sempre, tanto il conto lo pagano le piccole imprese, i lavoratori dipendenti e adesso anche disabili ed anziani soli. Con un sistema costruito a questa maniera non si uscirà mai dalla crisi per il semplice fatto che le risorse quando ci sono non sono utilizzate per il bene di tutti, ma per l’interesse di pochi!».

Ufficio Stampa
M5S Trentino