Genitori lasciati da soli a gestire la nascita del figlio. Alex Marini (M5S): “Situazione inaccettabile”.


È gravissimo che in alcune parti del Trentino le famiglie rischino di dover far nascere i bambini in casa da sole. Al giorno d’oggi e in una Provincia Autonoma ricca come la nostra non dovrebbe nemmeno porsi il problema ma è quanto accaduto solo giovedì mattina nel Comune di Valdaone, in Valle del Chiese. Una mamma e papà lasciati a gestire la nascita di un figlio col cordone ombelicale attorcigliato al collo con le istruzioni date per telefono, tipo mobile dell’Ikea, e questo perché l’elisoccorso non era in grado di partire da Trento. È stato solo ed esclusivamente grazie al sangue freddo dei 2 genitori e al successivo intervento dei volontari dell’Associazione Ambulanza di Storo se il neonato ha evitato complicazioni, ma il rischio c’è stato e il meccanismo di elisoccorso verso le valli ha mostrato una volta di più tutti i suoi palesi ed evidenti limiti.

Purtroppo questa è la logica conseguenza delle scelte prese in fatto di sanità. Negli anni scorsi in Giudicarie si è firmato un protocollo d’intesa con l’azienda sanitaria provinciale che cancellava il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Tione in cambio di promesse di sostegno al resto del nosocomio. Ebbene il risultato è stato che il reparto è stato chiuso mentre per la tanto lodata “responsabilità” delle Giudicarie è stata premiata con l’impossibilità (o la scarsa volontà?) da parte dell’Azienda di completare la propria parte dell’accordo, ad esempio riguardo al completamento dell’organico degli anestesisti, fondamentali per far funzionare bene l’ospedale sulle 24 ore. Allo stesso tempo il pronto soccorso di Tione è in sofferenza, perché il personale è contato (di notte si deve persino dedicare alla portineria!) ma a nessuno sembra importare e si preannunciano sperimentazioni sulle analisi del sangue che potrebbero presto ridurre l’efficienza del laboratorio d’analisi dell’ospedale e tutto questo senza parlare delle difficoltà più volte denunciate negli anni da un reparto di assoluta eccellenza come quello di ortopedia ad ottenere sostegno da Trento anche per le cose più elementari, figuriamoci per quelle risorse umane più che sarebbero necessarie per garantirne la miglior operatività nel periodo del massimo afflusso di pazienti, che coincide con la stagione dello sci.

Si ha l’impressione che la “responsabilità” mostrata dai rappresentanti politici si sia tradotta in un danno e in una presa in giro nei confronti dei loro concittadini che hanno dato senza ricevere in cambio quanto pattuito.

Molti di quei politici che all’epoca si erano mostrati sorridenti alla firma del protocollo d’intesa oggi guidano la Provincia di Trento ma non sembra proprio che le cose siano cambiate. In fatto di sanità, le valli e nel caso specifico l’ospedale di Tione, continuano a perdere terreno mentre iniziano a manifestarsi tutte le criticità di un sistema di intervento Trento-centrico basato sugli elicotteri di per sé rischioso perché dipendente dalle condizioni atmosferiche.

Per quanto mi riguarda questa situazione è inaccettabile e va rettificata con decisione. Non può esistere che in Trentino sul fronte sanitario esistano cittadini di serie A e di serie B definiti in base alla residenza. Per questo a brevissimo depositerò un’interrogazione sui fatti di Valdaone e altre iniziative seguiranno fino a quando la maggioranza provinciale non si deciderà a ridare dignità alla sanità pubblica locale, ridotta com’è da promesse troppo spesso non mantenute e da una politica di tagli deliberati e continuati che mirano a ridurla in ginocchio per poi dichiararla inutile ed eliminarla.

 

MoVimento 5 Stelle Trentino


Alex Marini
Portavoce
Consigliere del MoVimento 5 Stelle in Provincia di Trento
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