Fraccaro e Degasperi: Borgonovo Re ha ragione, ma adesso sia coerente

“L’obiettivo di Rossi non è la qualità della sanità trentina”. Chi lo afferma? Forse qualche “facinoroso” esponente del M5S? No. A parlare è l’ex assessore alla sanità Donata Borgonovo Re, recentemente defenestrata proprio da Rossi.
Di fronte ad un’affermazione simile gli esponenti del M5S non potevano esimersi dal prendere posizione. Ecco dunque il primo commento di Riccardo Fraccaro e Filippo Degasperi: “Un po’ tardi, e solo dopo aver perso il posto, ma ci è arrivata anche la Borgonovo. L’analisi la condividiamo ed è lapidaria, ma la professoressa Borgonovo Re ci insegna che l’agire politico deve essere dettato dall’onestà e non dall’opportunità. Per cui ci aspettiamo che sia all’altezza della sua fama e alle parole faccia seguire atti coerenti”.
I due portavoce entrano poi nei dettagli della questione: “Quello che tutti abbiamo potuto vedere in questi giorni – spiegano i due portavoce – è una rappresentazione plastica del modo col quale i partiti intendono l’amministrazione pubblica. Pura lotta di potere condotta da branchi di lupi che si aggirano fra le macerie delle istituzioni. Borgonovo Re ha fatto molti errori ma li ha fatti in perfetta continuità con chi la ha preceduta, l’attuale presidente della Provincia Rossi. Questi da parte sua non ha fatto nemmeno troppo per dissimulare la sua posizione ed ha praticamente ammesso di averla tenuta sotto tutela tramite i rapporti col suo uomo di fiducia, il direttore Flor. Ed infatti la situazione è precipitata quando Borgonovo Re ha deciso di discostarsi dalla linea tracciata dal Presidente ed ex assessore alla sanità, rimuovendo Flor. Altro che le giuste richieste dei cittadini delle Valli! La verità è che era ed è in atto una guerra di poltrone. Rossi voleva tenere il controllo della Sanità e lo ha fatto sfruttando le ambizioni di Zeni e cedendo al PD alcune competenze extra, subito rivendicate come un successo dal segretario Barbacovi”.
L’analisi di Fraccaro e Degasperi continua incalzante:” È chiaro ormai a tutti che dei problemi della sanità trentina a queste persone non importa nulla. Quello che importa è controllare il flusso dei soldi pubblici indirizzandolo alle strutture, piuttosto che ai servizi. Meglio allora investire miliardi di euro per il NOT piuttosto che assumere il personale per le strutture che ci sono già o garantire una sanità decente in periferia. Perché è facile dire che i numeri non ci sono… peccato che questa sia la conseguenza diretta delle politiche intraprese. Se tagli le risorse, se accorpi i distretti sanitari, se i dottori preferiscono portarsi i pazienti appresso piuttosto che indirizzarli alle strutture periferiche, allora per forza i numeri caleranno e si giustificheranno le chiusure! E questo è frutto di una politica che si esplica, non si tratta di eventi casuali. È la strategia della rana bollita. Buttala nell’acqua bollente e balzerà fuori dalla pentola, scalda l’acqua un po’ alla volta e la cucinerai senza problemi! Quindi se vuoi buttare una marea di soldi nel NOT, senza fra l’altro avere idea di cosa fare del Santa Chiara (o magari avendocela anche… dare la struttura a prezzi di favore ai soliti amici?), tagli un po’ alla volta tutto attorno e poi “razionalizzi”. Dici che non sei tu a voler ridurre i servizi o tagliare la sanità periferica ma che è la legge dei numeri, così cerchi di farla franca e di non pagare nemmeno il conto politico delle tue scelte”.
I due portavoce concludono con un messaggio di speranza: “Noi del M5S non accettiamo questo modo di fare politica, letteralmente sulla pelle dei cittadini, e lo denunciamo con forza. Lotteremo sempre perché questo modo malsano di fare politica venga bandito. Chiediamo a tutti coloro che non vogliono più accettare questo sistema malato di darci fiducia. Se lo faranno cambieremo davvero le cose, garantendo a tutti un’amministrazione delle risorse pubbliche finalmente seria e responsabile”.

Ufficio Stampa
M5S Trentino