Il disastro Interbrennero S.p.A., lo sperpero del denaro dei contribuenti di Patrimonio del Trentino e l’inquinamento della A22

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Viabilità

“Interbrennero S.p.A, controllata dalla Provincia Autonoma di Trento per il 62,92%, da quella di Bolzano per il 10,56% e dalla Regione Trentino-Alto Adige per il 10,56%, anche nel 2014 ha chiuso pesantemente in rosso. La società, che ha una compagine sociale che sostanzialmente la identifica ad un ente pubblico, ha registrato un buco da 1,6 milioni di euro, che, incredibile a dirsi, sarebbe stato maggiore se nel corso del 2014 i dipendenti non avessero visto decurtato il loro stipendio in base al contratto di solidarietà che è stato loro applicato”. Questo quanto afferma il consigliere provinciale M5S Filippo Degasperi in base a quanto riportato il 23 giugno all’assemblea dei soci della società che gestisce l’interporto di Roncafort.

“La gravità della situazione – rincara la dose Degasperi – emerge nella sua grandezza dai dati riportati all’assemblea: oggi l’interporto gestisce solo 3 coppie di treni merci al giorno, contro le 16 coppie giornaliere del 2011; le tonnellate di merci trasportate sono diminuite del 25,8% in un anno. E a fronte di questi dati sconfortanti, stando a quanto riporta la stampa, il presidente del CdA, Paolo Duiella riesce a sostenere che il bilancio della società potrà tornare in equilibrio grazie all’intervento di Patrimonio del Trentino, che si sarebbe impegnato ad acquistare per circa 3,3 milioni di euro pubblici un terreno riconducibile ad Interbrennero tramite la controllata Interporto Servizi”.

La questione, si vede subito, appare assai grave: “Se queste affermazioni trovassero conferma saremmo di fronte ad uno scenario del genere: la PAT, attraverso Patrimonio del Trentino S.p.A., spenderebbe 3,3 milioni di euro per comprare un terreno già sostanzialmente di sua proprietà, in quanto posseduto da Interporto Servizi S.p.A. che è a sua volta controllata da una società provinciale quale Interbrennero S.p.A.
Non credo serva andare oltre per spiegare cosa si configurerebbe se le affermazioni attribuite a Duiella si dimostrassero vere.
Potremmo a buona ragione parlare di scenario agghiacciante, a maggior ragione pensando a quante parole ha speso l’assessore Gilmozzi a favore dell’intermodalità e al fatto che, dati alla mano, Interbrennero S.p.A., lo scalo intermodale della PAT, sta fallendo”.

Secondo l’esponente pentastellato se le cose procedessero effettivamente come prefigurato dalla stampa:“risulterebbe evidente il conflitto di interessi nelle cariche ricoperte da Paolo Duiella, il quale è presidente del CdA di Interbrennero S.p.A. che è una diretta concorrente nel mercato del trasporto merci dell’altra società di cui presiede il CdA, cioè Autostrada del Brennero S.p.A”.

Conclude Degasperi: “Se tutto quanto detto fin qui risultasse vero apparirebbe chiara la volontà della PAT di mantenere alti gli utili di A22 S.p.A. (72 milioni di euro nel 2014) facendo morire il traffico merci su rotaia, e un tale approccio non potrebbe risultare in alcun modo condivisibile, in quanto anteporrebbe i profitti economici alla salute dei cittadini che vivono lungo l’A22. Ricordiamo che queste persone sono già oggi costrette a sopportare livelli di emissioni inquinanti superiori del 50% ai limiti di legge con tutto quello che ne consegue in termini di benessere personale e salute collettiva”.

Ufficio Stampa
M5S Trentino