Il mestiere del politico

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Sapete cosa si fa nei dieci giorni prima delle elezioni? Beh, tra le altre cose, si girano tutti i comuni della Provincia in caccia dei classici tabelloni elettorali per attaccarvici il proprio manifesto. Durante una di queste escursioni serali ho notato un elemento comune tra quasi tutti i manifesti della “concorrenza”: la propaganda del politico di professione.

Caro concittadino Trentino, facci caso: esci, vai al tabellone più vicino e guarda i manifesti di gruppo, quelli in cui figurano tutti i candidati. Prova a osservare i manifesti, non noti nulla? Guarda sotto le fotografie, leggi le loro professioni: casalinghe, operai, medici, pensionati, studenti, avvocati, infermieri, consiglieri provinciali…aspetta, consiglieri provinciali? Ma che mestiere è il consigliere provinciale?

Ora, facciamo finta che io non sia candidato M5S, anzi, facciamo finta che il M5S non esista proprio e io sia semplicemente un cittadino curioso intento a spulciare i manifesti elettorali: la domanda sarebbe sempre e comunque la stessa, come identica sarebbe la sensazione di nausea.

Il politico non è un mestiere, è una nomina pubblica, a scadenza, nell’essere portavoce di una fetta di cittadini. Il fatto che talune persone si arroghino il diritto di paragonare tale nomina a una professione, a mio parere la dice gran lunga sullo stato di assuefazione in cui la nostra società sembra ormai essersi rassegnata a vivere.

Il politico non è un signore feudale a cui si deve reverenza, è un cittadino qualsiasi che ha avuto la fortuna di essere investito di una carica di immenso valore etico e istituzionale al quale è chiamato a rispondere in ogni momento di fronte all’opinione pubblica. Ricordiamocelo, quando saremo soli nella segretezza dell’urna elettorale.

Nicola Cologna