Malasanità trentina: salta l’intervento per mancanza dell’amplificatore di brillanza?


Un piccolo paziente si deve sottoporre ad un breve ma importante intervento presso il reparto di Chirurgia pediatrica dell’ospedale S. Chiara. Dovrebbe essere un’operazione normale ma la sua diventa una brutta avventura a causa della mancanza dell’amplificatore di brillanza. Così viene rimandato prima in reparto e poi a casa. Solo grazie alla caparbietà del personale riesce a farsi operare il giorno dopo.

Questa è una delle segnalazioni di disservizi (tra i quali sembrerebbero esserci persino dei casi di bambini che hanno saltato un intervento ad anestesia già somministrata) registrati all’ospedale S. Chiara di Trento dove risulta che siano disponibili solo 3 amplificatori di brillanza per 4 sale operatorie utilizzate da diversi reparti tra i quali appunto Chirurgia pediatrica. A quest’ultima tra l’altro, sembra essere stato destinato il macchinario più datato e soggetto a frequenti rotture e malfunzionamenti.

Si può facilmente immaginare quali situazioni di emergenza e di disservizio si possano generare a danno dei pazienti.

E’ surreale leggere dei faraonici investimenti della Sanità (elicotteri, NOT, protonterapia ecc.) e poi venire a sapere che i piccoli pazienti devono saltare le operazioni o affrontare veri e propri calvari (assumendo inutilmente le anestesie) per l’assurda mancanza in reparto degli amplificatori di brillanza il cui costo partirebbe da 10mila euro.

Un ulteriore indicatore dello stato in cui versa l’organizzazione della costosissima Sanità trentina.

Per far luce su questa incresciosa situazione è stata depositata l’allegata interrogazione.

Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle

Interrogazione 4509 Degasperi su problemi del reparto chirurgia pediatrica osp S.Chiara