Progetto Nordus


La presentazione del nuovo progetto Nordus realizzato dalla Provincia ha sollevato non poche domande. Se, come riportato dagli articoli delle due principali testate giornalistiche provinciali, uno degli aspetti che ha fatto più alzare la voce è stato quello dei parcheggi, probabilmente perchè deliberato da pochi mesi e totalmente “dimenticato” dagli uffici provinciali nulla è stato riportato in merito ad altre questioni.
1) Bonifica del sito. Il sedime dell’ex SIT ospitava gli impianti di produzione del gas cittadino a partire dal carbon fossile. Tale metodologia di estrazione ha inquinato il terreno sottostante che necessita di una consistente bonifica come riportato nell’anagrafe dei siti da bonificare della PAT. La risposta di Gilmozzi è stata sommaria e frettolosa e non si è compreso se tale costo sia da aggiungere ai 140 milioni stimati per la realizzazione dell’opera o siano costi extra ancora da quantificare.
2) Bonifica della roggia. Il lotto sul quale andrà ad insistere il nuovo centro intermodale Nordus è attraversato, ad una quota di circa -5 mt dal piano di campagna dalla roggia intubata che collega il Lavisoto con l’Adigetto. Questi tre tratti di canale sono già soggetti ad appalto per la bonifica e si presume che questo tratto di canale possa essere bonificato con una notevole riduzione dei costi visto che si andrà a scavare per realizzare il piano interrato dei parcheggi. Anche qui si è elusa la risposta con un frettoloso: si dobbiamo bonificare;
3) Qustione parcheggi. Per venire incontro alle esigenze della città in merito ai parcheggi di attestamento, come già evidenziato nei passati consigli comunali, si è proposto di includere dell’area destinata al Nordus anche le aree attualmente occupate dai distributori in maniera da poter quantomeno raddoppiare la capienza di quanto ad ora ipotizzato (350-400 posti) e portarli almeno a 700-800. Anche qui nessuna replica.
4) L’interramento della Trento-Malè. Fino a pochi mesi fa si continuava a parlare di interramento della ferrovia, e tuttora si parla di questa possibilità a seguito della TAV (progetto al quale noi siamo fortemente contrari) ciò malgrado la PAT propone di interrare la Trento-Malè per due volte nel tratto cittadino. Questa è la scelta più singolare che è stata presentata e la motivazione di aver scartato la ferrovia interrata pare ancora più bizzarra, il collo del mercato immobiliare, che evidentemente avrebbe dovuto finanziare in qualche modo il progetto . La stazione dei treni interrata a nostro avviso contribuirebbe all’eliminazione dei problemi di inquinamento acustico causato dal transito dei treni, problema decennale recentemente tornato alla cronaca e di difficile risoluzione, oltre a permettere il libero sviluppo della tanto desiderata metropolitana di superficie. Tale soluzione inoltre collegherebbe definitivamente e senza discontinuità la città.

I consiglieri comunali M5S di Trento
Marco Santini
Paolo Negroni
Andrea Maschio