Smart Lab, come non si gestiscono le gare

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Ennesima brutta pagina degli appalti di servizio della nostra città.
Dopo la pessima figura dell’esternalizzazione della biblioteca, con tanto di passaggi in Consiglio Comunale, revisione della gara e tradimento delle promesse (poi rientrate in extremis) sulle assunzioni, ora addirittura si profila l’abbandono per incapacità organizzativa della vincitrice della gestione dello Smart-Lab.
La Cooperativa Bellesini ha presentato un progetto, ha vinto, ma non riuscirà, secondo quello che si legge sui giornali, ad ottemperare alla promessa data.
Partecipare ad una gara pubblica di gestione di un servizio come questo, che coinvolge moltissime associazioni ed è rivolto ai giovani, non è solo un business. È soprattutto un patto civile (non dico civico in quanto sarebbe confuso con la parte politica che è compartecipe di questo scempio) tra il gestore e la cittadinanza.
Cittadinanza che ha “messo sul piatto” oltre 1 milione e 200 mila euro.
La risposta del vincitore? “Abbiamo scherzato, non siamo capaci di farlo”.
Comprendiamo che si possa sbagliare, ma chi ha scritto ed approvato il bando come si è premunito, come ha potuto permettere che si potessero scrivere progetti dai piedi d’argilla, come ha potuto credere che senza esperienza e senza accordi pregressi i futuri gestori potessero ottemperare alla promessa?
Quante aspettative di giovani, associazioni, operatori sono state disintegrate in questi giorni? Quanta fiducia nella politica avranno d’ora in poi i giovani che frequentano lo Smart Lab?
Inoltre chi risarcirà la Città di Rovereto per il danno di immagine e di aspettative fallite?
Non basta dire “tutto bene quel che finisce bene”, bisogna capire cosa non ha funzionato e trarre le dovute conseguenze. Le conseguenze, nei paesi evoluti, si pagano partendo dal vertice.
Questo è semplicemente l’ennesimo fallimento del progetto dei civici. Tra cui militano moltissime persone di enorme spessore culturale e civile, ma che sono schiacciate dalla necessità che ha la giunta di concludere più progetti possibili – qualche maligno direbbe “affari” -, passando sopra gli interessi collettivi, i beni comuni, le istanze che arrivano dalla popolazione.
Un fallimento che ha varie facce. Taglio di alberi, speculazione edilizia in parchi cittadini, viabilità caotica spacciata per mobilità, attendismo e politica del “è colpa degli altri”.
Non basta rubare – politicamente – le parole agli altri, occorre credere e lavorare per gli obiettivi comuni. E questa giunta ha fatto promesse altisonanti e ha operato in direzioni opposte.
La resa della Cooperativa Bellesini è, loro malgrado, solo l’ultimo capitolo temporale di questo fallimento.
MoVimento 5 Stelle – Comune di Rovereto
Portavoce consigliere comunale – Paolo Vergnano