TAV in Trentino: richiesta di trasparenza riguardo il progetto preliminare

Il M5S ha presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio provinciale di Trento riguardante il progetto preliminare della Circonvallazione di Trento e Rovereto (la parte trentina del progetto della nuova ferrovia del Brennero) approvato dalla Giunta provinciale con la Delibera n. 2897 del 7/11/2008. L’argomento è di grande attualità visto che secondo quanto affermato dalla Giunta il 31/01/2014, «lo Stato ha previsto di portare all’approvazione del Cipe il progetto preliminare del Lotto 3 – Circonvallazione di Trento e Rovereto – entro il 31 dicembre 2014 e al completamento del progetto definitivo entro il 31 dicembre 2015».

Con questa interrogazione si chiede se la PAT, ai sensi della legge n. 350/2003 («per le infrastrutture di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443 […] la richiesta di assegnazione di risorse al CIPE deve essere accompagnata da una analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario che indichi le risorse utilizzabili per la realizzazione e i proventi derivanti dall’opera»), ha predisposto insieme a tutta la documentazione necessaria per il progetto preliminare anche l’analisi costi-benefici e il piano economico-finanziario.
L’analisi costi-benefici è quel documento che, attraverso un complesso calcolo dei costi della nuova infrastruttura e dei benefici da essa prodotta quando sarà in funzione, giustifica l’opportunità della sua realizzazione. La correttezza di tale studio per quanto riguarda le varie parti del progetto della nuova ferrovia del Brennero è stata messa in serio dubbio da una valutazione indipendente del dipartimento Traspol (Laboratorio di Politica dei Trasporti – Research Center on Trasport Policy) del Politecnico di Milano del 28/10/2014 realizzata su richiesta del deputato M5S Riccardo Fraccaro. Il Politecnico ha esaminato le analisi costi-benefici della galleria di base del Brennero e ha rilevato l’obsolescenza dei dati utilizzati, alcuni errori metodologici, la sovrastima dei benefici, la sottostima dei costi e quindi la necessità di una nuova analisi.

Il piano economico-finanziario è invece quel documento che deve indicare chiaramente attraverso quali fonti si intende finanziare il progetto. Sarebbe totalmente irresponsabile infatti cominciare a costruire una grande opera come questa che devasterebbe in modo irreversibile interi territori senza sapere se si hanno le risorse economiche necessarie per portarla a termine. Il M5S nutre però forti dubbi sull’esistenza dei piani economici-finanziari dei progetti delle varie sezioni della nuova ferrovia del Brennero, visto che per quanto riguarda la galleria di base sembra non essere stato predisposto, in violazione della legge n. 443/2001 e della legge n. 350/2003. Il M5S aveva infatti richiesto tale piano alla società BBT SE lo scorso luglio; la società che sta costruendo la galleria ha risposto solo ad ottobre cercando di spacciare una tabella di una pagina contenente il programma dei lavori proprio per il piano economico-finanziario, che è invece un documento molto complesso e strutturato (le solo indicazione del CIPE sulla sua redazione sono contenute in un testo di 27 pagine).

Per questi motivi il M5S recentemente ha fatto richiesta ufficiale di un aggiornamento dell’analisi costi-benefici e della verifica dell’esistenza del piano-economico finanziario riguardanti la galleria di base del Brennero sia con una risoluzione in Commissione Trasporti alla Camera che attraverso un’interrogazione al Parlamento europeo.

In nome della trasparenza, intendiamo fare tali verifiche anche per quanto riguarda la parte trentina del progetto della nuova ferrovia del Brennero.