Urbanistica: Prg, tesoretto e dintorni

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L’argomento relativo al nuovo Piano Regolatore del comune di Trento sta ormai spopolando su tutti i quotidiani.
Si afferma, in più occasioni, che l’intento sarà quello di evitare lo sviluppo di superfici e cubature al fine di migliorare quello già esistente per «renderlo a misura di cittadino».
Si richiama la nuova legge provinciale spesso in merito alla rigenerazione.
Tuttavia ciò che non viene mai evidenziato è che la legge stessa premia in modo evidente e considerevole, in termini di incentivi, le nuove strutture e laddove si tratti di rigenerazione non vi è paragone fra gli aiuti per la demolizione e ricostruzione piuttosto che a favore del riuso, riconversione e ristrutturazione.
Si dimentica di evidenziare come l’attuale PRG ha previsto superfici di edificabilità elevatissimi e che, se dovessero essere attuati tutti, il territorio della città di Trento subirebbe uno scempio enorme.
Il coraggio, che manca, è o dovrebbe essere quello di tornare indietro.
Si abbia il coraggio di ridurre le superfici e le cubature, magari prima che le aree vengano lottizzate. Evitiamo di ritrovarci, come in Via dei Castori in quel di Martignano, a dover ammettere di non poter più evitare edificazioni, oggi dichiarate da molti sbagliate, ma ormai non più modificabili per gli errori passati.
Non vediamo coerente il continuare a riciclare, quando fa comodo, il piano Busquets, disatteso fin dalle sue origini. Considerato solo isolatamente in qualche parte della città ed abbandonato al suo destino nel resto del territorio.
Ricordiamo che solo poche settimane fa, alla presentazione della nuova stazione intermodale che sorgerà sul piazzale Ex-SIT, ad una nostra esplicita domanda è stato risposto che non si prevede più l’interramento della ferrovia.
Soluzione che non pare conciliarsi con lo scavallamento sotterraneo della Trento-Malè.
Ormai da troppo tempo sentiamo «voci contrastanti» tra Comune e Provincia su temi così importanti.

Già con il primo Piano Regolatore, lo strumento principe per lo sviluppo urbano di una città, ci siamo trovati in questa situazione.
Due visioni opposte di sviluppo ed una città che inevitabilmente è cresciuta seguendo questa dicotomia, nucleo cittadino vs. megalopoli (Torri di Man, Grandi centri commerciali, nuovo piano di sviluppo commerciale con le sue ipotetiche Eataly ecc..).
Sarebbe ora ed opportuno che la Provincia inizi a ragionare con quanto abbiamo e quanto siamo senza pensare di trasformare il nostro territorio in qualcosa che non può essere.
Si inizi ad avere un piano programmatico strategico da qui a 30 anni.
A cosa vogliamo puntare?
Al nuovo palazzo da 15 piani in adiacenza al Centro Europa o ad una città ben connessa, comoda da frequentare, con la maggior parte dei suoi palazzi (sia di pregio che meno) utilizzati al meglio?
Abbiamo una quantità imbarazzante di edifici in stato di abbandono ed ci sentiamo dire che si ipotizzano nuove edificazioni e di lasciare a morire quanto già realizzato.
La sfida non è modificare ma riutilizzare.
Si pensi a valorizzare il nostro patrimonio quale l’ex questura (ex stalle del castello del Buonconsiglio), l’ex Ostello, l’ex asilo Pedrotti, le poste centrali (che finalmente avranno una degna attenzione), non ci pare sia necessario inventarsi altro.
Mancano ancora incentivi ed obblighi per il risparmio energetico, le rinnovabili ed i recupero di terreno.
Sicuramente sia in Commissione Urbanistica che in Consiglio Comunale vigileremo e ci spenderemo affinché i primi obiettivi siano quelli di ridurre le superfici e le cubature già presenti nel PRG attuale.
Sarà nostro obiettivo inoltre trovare il modo di confrontarci e trovare una quadra al fine di favorire le ristrutturazioni intese come riconversioni laddove possibile evitando le demolizioni e ricostruzioni.
Riteniamo opportuno evitare di considerare l’area ex-Sloi come nodo importante, visto che «storico» lo è sicuramente e purtroppo crediamo lo sarà ancora per molto visti i tempi di bonifica dell’area stessa.
Cosi come notiamo il fatto che Campotrentino sia diventato ormai «l’ombelico del mondo» sia in fase di campagna elettorale che di previsione del PRG.
Peccato che quando avevamo proposto di intervenire sul quartiere con interventi di sostanza siamo stati immediatamente stoppati con la motivazione che vi erano altre priorità.
Proprio queste priorità sono un altro argomento che ci sta a cuore.
Da quando siamo entrati in Consiglio Comunale chiediamo si possa discutere anche con le minoranze di formare un tavolo di studio per individuarle.
Ma ad oggi, nonostante i proclami di alcuni consiglieri di maggioranza, continua ad essere materia riservata solo ed esclusivamente alla Giunta, che peraltro afferma come il «tesoretto» a disposizione della prossima variazione di bilancio si sia ridotto a causa della ripartizione del fondo di solidarietà tra Comuni da parte della Provincia.
Evidentemente risulta scomodo dichiarare che la maggior parte della riduzione sta nell’aver considerato per fatta la vendita dell’ex-ostello di Via Manzoni in un periodo congiunturale sfavorevole per l’edilizia.
Rimane il rammarico di non essere mai stati coinvolti nella programmazione e la speranza è che, in questa legislatura, si possa cambiare leggermente il registro e adottare una politica di coinvolgimenti di tutte le parti in gioco, anche delle minoranze, per dare voce alle esigenze di tutti i cittadini.

I consiglieri comunali M5S di Trento
Andrea Maschio
Paolo Negroni
Marco Santini