Caso Daniza: fuori gli irresponsabili e incompetenti

La fine di Daniza rende palese la leggerezza e l’incompetenza di chi ne ha avuto la responsabilità.

Il M5s è stata l’unica forza in Consiglio provinciale a chiedere il ritiro dell’ordinanza di cattura perché fondata su presupposti dubbi (le molte versioni del fungaiolo), pericolosa per la vita dell’orsa e dei cuccioli e perché dannosa per la credibilità (faticosamente conquistata a suon di milioni di euro) del Trentino.

I vertici della PAT e la maggioranza che la governa hanno deciso di proseguire lungo la strada tracciata dalla delibera del 16 agosto (nel frattempo secretata), proprio alle porte del letargo. Sarebbe bastato attendere qualche settimana e Daniza si sarebbe addormentata per qualche mese lasciando a noi il tempo di valutare meglio la situazione e ai cuccioli di crescere.

Invece, nonostante le controindicazioni degli stessi tecnici (Groff, responsabile Grandi carnivori della PAT: “i proiettili narcotizzanti possono essere pericolosi”) e i precedenti (già 2 decessi seguiti all’utilizzo di questo strumento) la PAT ha accelerato e con un blitz delle sue “forze speciali” comandate da Romano Masè ha provocato un disastro di proporzioni planetarie.

Oggi sui quotidiani tutti a strapparsi le vesti. Grande spazio a chi in Agosto affermava sicuro che “la Provincia fa bene a rimuovere l’orsa”, a chi con un mese di ritardo copia i comunicati stampa del M5s (“dilettantismo e incompetenza”) e a chi, solo poco tempo fa, con gli orsi voleva fare il ragù.

Ma oltre le chiacchere, il M5s chiederà in base a quale analisi si è scelto l’utilizzo del narcotico su un esemplare anziano e provato da un mese di fuga e chi ne ha autorizzato l’impiego. Avremo quindi i nomi degli irresponsabili che se ne devono andare a casa. (leggi l’interrogazione depositata oggi dal M5s)