Il M5S interroga la Giunta sulla centrale a biomasse a Novaledo

Filippo Degasperi del M5S ha presentato una interrogazione presso Il Consiglio Provinciale nella quale chiede spiegazioni sulla linea tenuta dalla Provincia in merito alla tutela della qualità dell’aria e alla realizzazione di centrali a biomassa. Il perché lo spiega bene lo stesso consigliere: “Il tema degli inquinanti diffusi nell’aria che tutti respiriamo è molto importante perché ha a che fare con la vita stessa delle persone. E l’atteggiamento ondivago della Provincia di Trento non ci rassicura per nulla, anzi il contrario”.
Per spiegare questa sua affermazione Degasperi deve fare un passo indietro:”Il 19 dicembre 2013, Ugo Rossi in veste di presidente della PAT sottoscrive un accordo con lo Stato e le Regioni vicine per “il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano”. L’intesa impegna i contraenti ad intervenire a garanzia della qualità dell’aria, riducendo le combustioni inquinanti. Al primo posto della lista ci sono le combustioni di biomasse. Passano 5 mesi, è il 21 maggio 2014, e la Provincia di Trento autorizza un impianto di cogenerazione alimentato a biomassa a Novaledo. Una struttura dove si brucia biomassa per produrre energia e calore, esattamente quello che ci si era impegnati a non fare con l’accordo firmato pochi mesi prima. Ma non è tutto, perché quando a realizzare centrali simili era il Veneto il Trentino si preoccupava. Ad esempio nel 2005, il predecessore di Rossi, Dellai, rispondendo ad alcune interrogazioni metteva nero su bianco che l’impianto a biomasse che si intendeva realizzare nel Comune di Enego, in provincia di Vicenza poteva costituire “una sorgente molto impattante per inquinanti quali ossido di azoto, monossido di carbonio e anche polveri sottili PM10 sia primarie che secondarie, nonostante la presenza di abbattimento e tecnologie che limiteranno le emissioni inquinanti”. Insomma, nel 2005 se le centrali a biomassa le volevano fare altri e allora erano brutte sporche e cattive. Nel 2014 le vogliamo realizzare noi e allora vanno benissimo, anche se in Valsugana i Comuni sono già soggetti a piani d’azione per il rientro dei valori limite di inquinanti nell’aria, ad esempio le emissioni di ossido di azoto, e a tal fine si auspica di procedere in fretta alla metanizzazione della valle. Insomma, a fronte di questi fatti credo sia chiaro a tutti come la Provincia di Trento agisca in maniera schizofrenica quando si parla di biomasse. Da un lato sottoscrive principi importanti a tutela della salute pubblica, dall’altro autorizza impianti che essa stessa reputa pericolosi quando vengono realizzati in altre Regioni, e lo fa in aree sulle quali certifica situazioni che abbisognerebbero di risanamento. Però qui si parla della salute delle persone e con quella non si scherza. Noi del M5S vogliamo vederci chiaro e faremo tutto quanto in nostro potere per impedire che queste decisioni contraddittorie finiscano col causare danni ai cittadini che le subiscono”.

Ufficio Stampa M5S provinciale

interrogazione impianto biomasse a Novaledo__03.06.2015