Pluralismo democratico e libertà d’opinione a rischio al Liceo Prati di Trento: depositata un’interrogazione parlamentare Riccardo Fraccaro

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Sul caso sollevato da Lorenzo Borga, lo studente del Liceo Prati di Trento che a fine anno si è guadagnato un 7 in condotta per aver denunciato pubblicamente le mancanze dell’istituzione scolastica, è intervenuto anche il deputato M5S Riccardo Fraccaro, che martedì 28 luglio ha depositato alla Camera un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca per far luce sulla questione.

La vicenda è nota e viene richiamata sinteticamente nel testo dell’interrogazione. Il 23 gennaio scorso, presso il Liceo Classico Giovanni Prati di Trento, nell’ambito di una cogestione di due giorni, gli studenti avevano organizzato un dibattito sul tema “Ius soli e matrimoni gay”. In occasione dell’evento, Lorenzo Borga, studente del liceo, aveva denunciato l’esclusione dal dibattito dei rappresentanti del Movimento Cinque Stelle, unica forza politica non invitata a esporre la propria visione sul tema.

«Dalla stampa abbiamo appreso – dichiara Riccardo Fraccaro – che la dirigente scolastica, la dottoressa Maria Pezzo, si sarebbe opposta alla partecipazione dei portavoce del M5S, definendolo “aria fritta”. Per aver denunciato pubblicamente questa grave violazione dei principi di pluralità e di democraticità del confronto, lo studente Lorenzo Borga è stato punito con un 7 in condotta, con la motivazione ufficiale di aver mancato di rispetto all’istituzione scolastica, ma nella pratica per essersi esposto pubblicamente denunciando la negazione del proprio diritto di informarsi compiutamente ascoltando tutte le voci politiche».

Per questo il deputato M5S chiede al Ministro se sia a conoscenza dei fatti indicati e quali iniziative intenda intraprendere per garantire il rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia.

«Il caso Borga – continua Fraccaro – è emblematico di come il potere costituito cerchi di affossare l’attività e le proposte politiche del MoVimento 5 Stelle. Il fatto ancora più grave è che ciò sia avvenuto all’interno dell’istituzione scolastica. E l’ingerenza della dirigente, che si è misurata in questo caso, è una chiara avvisaglia dei rischi concreti a cui si va incontro con gli ancora più ampi poteri conferiti ai dirigenti scolastici dal ddl di Renzi sulla Buona Scuola».

 

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