Meglio finanziare le caserme dei pompieri che tenere aperti gli ospedali di valle?

Comunicato Stampa inviato ai principali quotidiani locali ed ignorato da:
quotidiano trentino barrato

«Ieri sera ho partecipato a Tione alla manifestazione in sostegno dell’ospedale, minacciato dai tagli della Provincia. Sono stati momenti veri di aggregazione e speranza, tanta gente venuta non solo dalle Giudicarie ma da tutto il Trentino per testimoniare solidarietà ad un territorio che rischia di perdere una struttura fondamentale in virtù di scelte calate dall’alto che si cerca di far apparire come necessarie ma che sono in realtà il frutto di un preciso disegno politico.
Secondo la Giunta Provinciale gli ospedali periferici sono ormai un lusso da ridimensionare perché costano troppo. Ma è poi vero? No, perché senza andare più lontano della Val Rendena si scopre che il Comune di Bocenago vuole ristrutturare la propria caserma dei vigili del fuoco, per un costo complessivo di 590 mila euro, mentre il vicino Comune di Pelugo prevede lavori analoghi per la propria caserma dei pompieri, questa volta per un costo di oltre 225 mila euro. Come mai tutto questo interesse per le ristrutturazioni delle caserme? Forse perché la PAT, ente vessato dalle difficoltà economiche a tal punto da dover pensare di ridimensionare pesantemente strutture fondamentali come gli ospedali periferici, non più tardi del 6 ottobre ha aperto il bando per i contributi a questo genere di ristrutturazioni, per cui si è aperta la corsa a presentare progetti di ristrutturazione, magari più per accedere al contributo che per effettivo bisogno?
A prescindere dal meritorio lavoro dei volontari dei vigili del fuoco, tutti sappiamo come negli scorsi anni ci sia stata la corsa da parte dell’ex presidente della Provincia a finanziare caserme dei vigili del fuoco in ogni angolo del Trentino, con la dispersione di risorse che ne è seguita, e adesso si continua su quella strada mettendo risorse per sistemazioni di strutture che possono sorgere anche a pochi chilometri le une dalle altre come nel caso di Bocenago e Pelugo. Non si potrebbe risparmiare su interventi come questi e investire sulla sanità periferica? Chiaramente si, basti pensare al fatto che solo un anno fa la Giunta rifiutò di installare nelle periferie due macchine per le mammografie, che installate e funzionanti sarebbero costate attorno agli 800 mila euro, perché a loro dire costavano troppo. Strano allora constatare come i soldi per ristrutturare le caserme, anche se magari disposte a pochi chilometri le une dalle altre si riesca sempre a trovarli. Non sarà forse che si tratta di mance pensate per tener buoni i territori per portare avanti la politica di tagli e di eliminazione dei servizi davvero fondamentali come gli ospedali periferici?»

Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle