Priorità alle misure di riduzione dell’inquinamento lungo l’asse del Brennero: il progetto TAV-TAC del Brennero non è la soluzione


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«È inaccettabile che le migliaia di persone che vivono lungo la A22 siano esposte a livelli di inquinamento eccessivi e che quindi la loro speranza di vita sia ridotta. La politica locale deve intervenire con i fatti, e non più solo a parole». Sono queste le parole con cui il consigliere provinciale M5S Filippo Degasperi introduce la mozione depositata il 26 agosto in consiglio provinciale dal titolo “Misure di risanamento qualità aria e di riduzione delle emissioni di gas clima-alteranti”. «Sull’autostrada del Brennero transitano ogni anno più di 2 milioni di autocarri che sono i maggiori responsabili delle emissioni di biossido di azoto che raggiungono concentrazioni che vanno ben oltre il limite sancito dalla direttiva 2008/50/CE in vigore dal 2010. Ai nostri politici era stata concessa una proroga di 5 anni per ridurre l’inquinamento, ma la situazione non è cambiata; per questo l’Italia subirà una procedura d’infrazione».

Secondo il consigliere, le soluzioni a questo problema sono conosciute da tempo ma finora non c’è stata la volontà politica di metterle in pratica. «Di questi 2 milioni di TIR, più del 30% allunga il proprio percorso attraversando la nostra regione, non transitando attraverso la Svizzera per raggiungere soprattutto la Lombardia, per motivi economici: in A22 il pedaggio è la metà rispetto a quello delle autostrade elvetiche e il gasolio in Austria costa di meno. Questo è il fenomeno del traffico deviato, una distorsione di cui annunciavano la soluzione già Durnwalder nel 2007 e i presidenti delle assemblee legislative dell’Euregio nel 2014. Ad oggi però ci sono stati solo impegni ma poche azioni concrete per risolvere il problema, prima fra tutte l’armonizzazione del prezzo dei pedaggi e del gasolio su tutto l’arco alpino facendo degli accordi tra i paesi interessati», prosegue Filippo Degasperi.

«Se davvero si vuole ridurre l’inquinamento sull’autostrada e puntare sul traffico merci su rotaia, innanzitutto si elimini il traffico deviato sulla A22 – i TIR devono scegliere il percorso più breve, non quello più conveniente a livello economico – e si riducano le emissioni acustiche e da vibrazioni causate dalla ferrovia storica. Si smetta di parlare allora della nuova ferrovia del Brennero, che sarebbe per il Trentino una infrastruttura inutile: lo stesso assessore Gilmozzi afferma che il traffico merci non aumenterà in modo significativo nei prossimi decenni e in base ai dati del dirigente della P.A.T. Raffaele De Col la ferrovia esistente potrebbe trasportare il 70% di tutte le merci che su strada e ferrovia oggi transitano al Brennero (essa invece ne trasporta attualmente solo il 28%)».

Conclude il consigliere pentastellato: «La priorità va data a misure concrete e non più procrastinabili di politica del traffico che riducano le emissioni in atmosfera e di contenimento del rumore che vadano a reale beneficio della popolazione. Noi crediamo che il progetto TAV-TAC in Trentino non vada invece in questa direzione. Si risolvano innanzitutto i veri problemi della gente, peraltro con soluzioni a basso costo e di sicuro beneficio per chi oggi è costretto a subire un inquinamento eccessivo a causa dei ritardi della politica».

Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle

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