Vitalizi e omofobia: per la maggioranza due pesi e due misure

I tempi per l’approvazione del ddl contro l’omofobia hanno trattenuto i Consiglieri provinciali in aula tutto il fine settimana e ancora la partita non è chiusa. Le minoranze, forti dei loro diritti irrinunciabili, si confrontano con una maggioranza che punta i piedi e resiste ad oltranza.
Il M5Stelle si interroga sul significato di questa posizione granitica che la maggioranza sta dimostrando dall’inizio dell’ iter del ddl anti omofobia, mentre, quando in aula si dibatteva il ddl antivitalizi aveva subito ceduto ad un ostruzionismo nemmeno abbozzato
.
La riforma sui vitalizi, come ha denunciato in aula il M5S, è stata una farsa: non si sa né quando, né quanto e peggio se ci saranno le restituzioni nonostante le promesse del Presidente della Regione Moltrer che paventava cifre intorno al 50% del valore degli importi accreditati sui conti di Consiglieri ed ex Consiglieri.
La verità è che è stata una riforma morbida per evitare il ricorso degli ex Consiglieri e per questo è stato importante, sempre secondo Moltrer, accordarsi con gli stessi.
E’ limpida la conclusione che, nonostante la riforma soft sui vitalizi si sia rivelata di facciata, i ricorsi ci saranno in ogni caso e dunque il tempo profuso nella contrattazione tra ex Consiglieri e la Regione è stato unicamente un enorme sperpero di energie senza benefici in termini di giustizia.
Nel frattempo il ricorso straordinario al Capo dello Stato promosso dal Comitato cittadino a 5 stelle antivitalizi, avviato ad Agosto per l’annullamento delle delibere della Regione Autonoma di Trento in tema di vitalizi, è già approdato in sede romana presso il Ministero degli Affari Regionali.

racc-comm-Gov-TN-ric-comit-5S-antivitalizi