I consiglieri M5S di Trento chiedono di nuovo un piano serio per l’ex Sloi

La morte di un giovane senza fissa dimora romeno all’interno dell’area ex Sloi pone nuovi e pressanti interrogativi sul modo nel quale si sta monitorando l’area che dovrebbe a breve essere sottoposta a bonifica. I consiglieri Demattè, Negroni e Maschio del M5S, che già in passato si erano occupati della questione tornano quindi a chiedere chiarezza tramite una interrogazione depositata presso il consiglio comunale:«La disgrazia occorsa nei giorni scorsi presso il complesso della ex Sloi – spiegano i portavoce del MoVimento – chiarisce, semmai ce ne fosse stato bisogno, come l’area sia ancora eletta a luogo di rifugio per molti senza fissa dimora. A quanto si apprende infatti la vittima sarebbe deceduta in seguito ad un incendio divampato nella baracca nella quale viveva, causato dalla fiamma di una candela con la quale egli stava cercando di riscaldarsi. Questo evento drammatico sottolinea una volta di più la necessità di effettuare uno stringente monitoraggio sull’area ex Sloi intervenendo con sgomberi puntuali sugli eventuali nuovi insediamenti che vi si dovessero formare. Già lo scorso giugno come M5S di Trento avevamo segnalato questi rischi e ci era stato risposto che l’area era tenuta sotto controllo e non v’erano tracce di baracche ed abitazioni di fortuna al suo interno. Non si spiega dunque, se non come una falla nel sistema di monitoraggio, come sia potuto accadere quanto occorso la scorsa notte. Alla luce di tutto ciò vogliamo sperare che gli amministratori comunali diano una svolta nella gestione del problema ex Sloi e decidano un piano di interventi seri e puntuali per evitare che con l’arrivo dell’inverno questi episodi non finiscano col moltiplicarsi. Da parte nostra su questo tema siamo disponibili al dialogo, a patto di poterci confrontare nel merito di proposte serie che mirino all’effettiva risoluzione dei problemi».

Uff. Stampa
M5S Trentino